Ultimi rinvenimenti di piccic, ma abbiate pazienza…

Tranquillo Manuele, non ho davvero intenzione di raccogliere le serie degli albi per intero: come ho detto, solo quanto non è nei giornali (come le copertine) di Craveri, una campionatura di altri autori importanti per i quali trovo le copertine particolarmente ben riuscite, e naturalmente se capitano delle occasioni le prendo per fare scambi.

Mi interessano anche gli albi in cui ci sono dei redazionali particolari, ed è interessante anche confrontare le edizioni in albo con l’uscita originale sul giornale, perché a volte ci sono delle variazioni significative (ad esempio, "Pippo e gli Inglesi", in albo viene ridotta a didascalie per la direttiva subentrata nel frattempo da parte del Minculpop, ma nell’originale sul Vittorioso del 1940 è a fumetti con i balloon).

Grazie Billy! Infatti sono stato molto contento di prenderli, anche se volevo stare concentrato sul giornale: ho approfittato dell’occasione, visto quanto erano ben conservati e la scarsità dei due di Craveri.

Dunque, negli ultimi giorni mi sono arrivati questi due libriccini del 1944, che complementano la mia ricerca storica in relazione all’A.V.E. Ne avevo già altri sullo stesso genere (era un formato molto diffuso nel periodo, per il materiale propagandistico, che testimonia la vivacità culturale di quel particolarissimo momento storico, e quelli di metà anni quaranta li prendo sempre perché in genere sono interessantissimi per un sacco di motivi):



Questo invece è stato un inaspettato quanto gradito regalo del mio datore di lavoro che mi è stato dato dopo l’Epifania. Senza neanche saperlo, ha centrato il periodo: si tratta infatti, apparentemente, di un cartoncino destinato all’affissione dell’immediato dopoguerra, per il "Prestito per la Ricostruzione" con protagonista il Signor Bonaventura:



Poi ero in attesa di un pacco da un commerciante con cui sono in amicizia che sembra destinato a trovarmi le cose a cui tengo maggiormente, che è arrivato ieri.

Si trattava di un blocco di numeri del Vittorioso del 1937, ed ero molto ansioso di riceverli, perché sembravano veramente ben tenuti, il venditore mi ha fatto un ottimo prezzo e secondo i miei calcoli dovevano portarmi a quota meno uno per finire l’annata.

Ho scansionato solo il n.2 (il più basso) perché nello scanner a momenti non ci stanno nemmeno per metà…



Poi oggi, rimettendoli a posto a casa del mio amico Tomaso, mi sono confuso e pensavo mi mancasse anche il n.30, invece c'era (tra quelli ricevuti), e allora ho detto: ora dovrebbe mancarmi solo il n.52. E invece… sorpresa! L’avevo probabilmente preso a Reggio e lasciato in mancolista per errore, ma era lì, bello bello a concludere l’annata.

In sintesi: ho terminato il 1937, fatta sciolta in poco più di un anno.
Ora posso cominciare a leggerla! Ecco una panoramica dell‘annata. L’uno è un po' tronco, ma in attesa di meglio va benissimo!

Non lo credevo neanche io, e non mi sarei mai sognato di poterla completare in così poco tempo!

Quando ho iniziato nel 2006 o giù di lì a interessarmi più approfonditamente di Craveri avevo cominciato con l’idea di raccogliere tutte le sue storie, per numeri sciolti, specie quelle mai raccolte in albo, ma poi mi sono appassionato a tutto il giornale e l’obiettivo si è mutato nelle annate.
Il Vittorioso è assai meno collezionato, e quindi in fiera era difficile trovarli sciolti, allora ho iniziato con un paio di annate complete, proseguendo facendole un po' sciolte e se capitava complete.

Il vero colpo di grazia (in senso buono) con il 1937 è stato trovare il numero uno, perché non l’ho nemmeno cercato: me l’ha offerto un signore che ha visto che stavo comperando degli albi, e me lo ha dato a buon prezzo, anche se ora mi piacerebbe cambiarlo, ma vedremo… per ora va benissimo così!

Dimenticavo questo: l’ultimo numero di "Vitt e dintorni", appena uscito e con interessanti articoli, regalatomi dal mio amico Tomaso, che ci scrive su.

No, scusa, forse è una forma dialettale modenese (o emiliana)…
"Tronco" significa che è un po' rovinato, logoro, ma non è rifilato (ha solo la carta un po' gialla, ma per il momento va benissimo, anche perché mi piace un sacco il fatto che è una copia da abbonamento, con l’etichetta dell’indirizzo).

Ho alcuni numeri leggermente rifilati, che provenivano da rilegatura, ma il dorso non è stato tagliato e/o cucito e sono tenuti benissimo, li ho presi per quello!