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Jiro Taniguchi, un grande autore Giapponese

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view post Posted on 10/2/2015, 16:27
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Spirito con la Scure

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Storie molto coinvolgenti :clap: Mi piacquero tanto che volli leggere anche i racconti originali di Seton. Purtroppo per trovare delle pubblicazioni in italiano bisogna tornare parecchi anni indietro. Che in Italia non ci siano ristampe recenti delle opere di questo autore, è indegno! -_-

Una cosa che ho capito leggendo i libri, è che Yoshiharu Imaizumi, lo sceneggiatore del manga, non racconta davvero la vita di Seton ma lo utilizza come protagonista di storie che il Seton originale aveva, in effetti, scritto basandosi su esperienze personali, ma utilizzando come protagonisti dei personaggi fittizi e ricamandoci un po' sopra.
In pratica Seton, naturalista, scrittore, pittore e tra i padri dello scoutismo, scrisse racconti avventurosi che però non erano realmente autobiografici ma solo in buona parte ispirati alla proprioa vita. Invece nel manga quello che accade nei racconti diventa la sua vita.

Questo doppio intreccio realtà-finzione è solo una mia ipotesi ma non credo di essermi sbagliato. Copincollo un mio commento al secondo volume del manga: "Il ragazzo e la lince".

Nella prefazione del libro Due piccoli selvaggi, edito da Bompiani nel 1979, ho trovato riscontro a diversi dettagli della vita di Seton accennati nel manga. Ad esempio quando si parla della severità del padre che non vedeva di buon occhio l'interesse del figlio per gli studi naturalistici.

Dalla prefazione:

Il grande naturalista, scrittore e disegnatore, nacque in Inghilterra nel 1860. Era il dodicesimo dei 14 figli di Joseph Logan Thmpson e Alice Snowdon Thompson. Il piccolo Ernest passò l'infanzia in un clima familiare triste e opprimente, dominato dalla figura del padre, bigotto ed egocentrico, pronto a frustare i figli se al suo comparire non scattavano sull'attenti.

[...]

La famiglia un tempo benestante, per una serie di circostanze avverse, quando il piccolo Ernest aveva solo cinque anni, andò completamente in rovina. Con i pochi soldi rimasti il padre decise allora di imbarcarsi con la famiglia per il Canada. E' qui che, in una fattoria sperduta nei boschi, vicino a Lindsay, Ernest scopre il piacere di vivere a contatto con la natura. Purtroppo però il padre si accorge di avere poca attitudine per l'agricoltura e dopo soli quattro anni si trasferisce a Toronto dove si impiega come ragioniere. Ernest comunque ha già maturato la sua decisione: da grande farà il naturalista.

[...]

La vita in città non fa che accrescere la sua passione per il mondo della natura. Messi da parte faticosamente 90 centesimi, si compra "Uccelli del Canada", che gli permette di arricchire con nozioni scientifiche la conoscenza degli uccelli già a lui così familiari. Il padre, inutile dirlo, lo disapprova.

[...]

Gli unici svaghi che si concede il ragazzo consistono nel rifugiarsi ogni tanto in una capanna che si è pazientemente costruito nella Don Valley e qualche breve periodo di vacanza presso i nuovi proprietari della fattoria di Lindsay: la famiglia Blacwell. Delle esperienze fatte in questo periodo parlerà diffusamente nel libro "I due piccoli selvaggi" pubblicato nel 1903.

[...]

A 15 anni e Ernest è colpito da tubercolosi ma riesce a combattere la malattia e lentamente a riprendersi. Viene mandato a passare la convalescenza dai Blacwell
.



In seguito si parla di come il padre ha spinto il figlio a studiare pittura pagandogli gli studi a Londra, poi dell'esperienza a Parigi e del ritorno in America:

Nel 1893 di ritorno da un ennesimo viaggio a Parigi, Seton si reca nel nuovo Messico dove fa il cacciatore di lupi in un ranch. Questa esperienza ispirerà The King of Currumpaw pubblicato per la prima volta su Scribner's Magazine nel 1894 e, secondo Tolstoij, una delle più belle storie di lupi da lui mai lette.

Il luogo in cui il giovane Seton è andato realmente a trascorrere la convalescenza è diverso da quello citato ne Il Ragazzo e la lince. Nel testo originale inoltre i tre fratelli si chiamano Corney, Loo e Margat, invece di Tom, Jane e Kate, mentre il quarto ragazzo si chiama Thorburn.


Da qui la mia ipotesi. Inoltre:

Ne I due piccoli selvaggi il protagonista si chiama Yan ma altri non è che il giovane Seton del periodo di Toronto. Infatti nei primi capitoli si parla dell'episodio della lucertola gracchiante citato nel manga.

Cito dal romanzo:

Portava un cappello comune, di feltro duro e abbastanza sconveniente, ma quando lo sollevò per gustare la piacevole ebbrezza, Yan notò che i capelli assomigliavano ai suoi. Che cerchi ragazzino? Chiese con un tono la cui gentilezza non era nascosta da un forte accento scozzese.
Ancora irritato nella presenza dello straniero Yan rispose: "non cerco niente. Sto solo tentando di vedere l'aspetto di una lucertola gracchiante."
Gli occhi dello straniero ammiccarono: "Quarant'anni fa, anche io me ne stavo intorno agli stagni come fai tu, a guardare e a cercare il gracchietto di primavera. Un giorno intero ci sono rimasto, e poi tanti altri giorni, sempre a cercare di risolvere questo mistero. Tre anni mi ci sono voluti ma sarò felice di risparmiarti tutto sto tempo se vuoi". Si mise a frugare tra le foglie presso il fossato, e presto catturò una piccola rana non più lunga di due o 3 cm. "Eccoti la tua lucertola gracchiante. Ma non è una lucertola, è una rana."


L'episodio della capanna:

Il giovane Yan (cioè l'alter ego di Seton) era uno studente modello ma un giorno fu punito a cinghiate per delle caricature del preside che aveva disegnato alla lavagna.

Tornato a casa, suo fratello Rad notò le lunghe strisce nere che andavano dalla testa ai piedi e una spiegazione si rese necessaria. Yan era incapace di mentire e così i genitori vennero a conoscenza della marachella e aggiunsero un'altra e più dura punizione.
Il giorno dopo era sabato. Yan spaccò come al solito la sua doppia parte di legna, poi, segnato e dolorante, si mise in cammino per l'unico luogo felice che conosceva. L'ombra si sollevava dal suo animo via via che si avvicinava. Già progettava di aggiungere un focolare e un cammino alla sua casa e seguì il sentiero segreto che aveva tracciato allo scopo di aumentare la segretezza. Attraversò la radura ed era ormai prossimo alla capanna, quando udii alcune voci alte e aspre provenire dall'interno di essa.
Si avvicinò di nascosto. La porta era aperta, e nella sua adorata capanna vide tre vagabondi che giocavano a carte e bevevano da una bottiglia. Sul terreno accanto a loro c'era la sua collana infranta per farne gettoni da poker. All'esterno in un fuoco ancora acceso bruciavano l'arco e le frecce. Povero Yan! La sua decisione di comportarsi come un indiano sotto la tortura nel corso della crudele punizione dell'insegnante e dei genitori lo aveva sostenuto, ma questo era troppo. Fuggì fino ad un luogo tranquillo e qui il suo dolore e la sua rabbia esplosero in lacrime. Se avesse potuto avrebbe ucciso quella gente.
Dopo un paio d'ore tornò tremando per assistere alla fine del gioco e del liquore, poi i vagabondi se ne andarono lasciando la capanna in rovina. La cosa più bella della sua vita era scomparsa: si sentiva un re detronizzato. Provando dolore per ogni vescica sulla schiena e sulle gambe tornò a casa molto triste.


Disegno di Seton:



Ripreso da Taniguchi:



Aggiungo che a pag.12 del manga viene scritto "Il suo nome era Ernest Thompson Seton" ma è un errore perchè all'epoca si chiamava ancora Ernest Evan Thompson. Fu a 21 anni che, sempre più in contrasto con il padre, decise di cambiare il cognome in Seton prendendolo da quello di un lord (scozzese credo). La madre però lo convinse a riprendere il cognome Thompson nel 1887. Il giovane scrittore allora cominciò ad usare Ernest Thompson Seton come nom de plume. Solo nel 1901 a 41 anni cambiò legalmente e definitivamente il suo nome.[/QUOTE]


Per "Il Cervo di Sandhill" (vol.3 dell'edizione Panini) il racconto originale di riferimento è Trail of the Sandhill Stag, inedito (credo) in Italia. In esso il protagonista è ancora una volta Yan mentre nel manga è Seton stesso ad esserlo.

[QUOTE]La scena dei lupi disegnata da Seton:



e quindi da Taniguchi:



Infine "Monarch, l'orso del Monte Tallac" (vol.4 dell'edizione Panini). Ancora una volta Imaizumi e Taniguchi "traspongono" Seton aggiungendo particolari della vita dello scrittore non presenti nel libro originale pubblicato nel 1904. Due le edizioni italiane che mi risultano: una del 1930, pubblicata da Cogliati, e una del 1960 pubblicata da Vallardi.

Un mio commento:

Secondo quanto ho letto sulla vera storia di Monarch, quindi non il romanzo ne il manga ma proprio i fatti realmente accaduti, l'orso dopo alcuni anni in cattività mostrò effettivamente segni di solitudine e si temette che potesse morire. Intervenne ancora una volta William Randolph Hearst, editore dell'Examiner che aveva finanziato la sua cattura, avvenuta nel 1889. Fece arrivare allo zoo nel 1903 una femmina di grizzly argentato dall'Idaho con cui il maschio instaurò una relazione da cui nacquero due cuccioli. Monarch fu poi abbattuto nel 1911 per non farlo più soffrire a causa dell'artrite e della vecchiaia.

La sua gabbia, appositamente costruita per lui, rimase fino agli anni '20, poi un ragazzino si avvicinò troppo e fu attaccato da un orso che si trovava all'interno. La città pagò 6.000$ di risarcimento alla famiglia e si disfece della struttura.

Dal 1911, anno della sua scomparsa, lo stato della California mise sulla bandiera l'immagine del grande orso:



Riporto un curioso aneddoto, preso dal Blog dell'orso bruno, su come nacque la bandiera nella prima metà dell'800:

La versione a mio parere più curiosa invece vede come protagonista proprio Bartlett. Il Capitano Bartlett, che oltre ad essere un magnate agricolo con grandi possedimenti terrieri sul fiume Sacramento, era anche un orticultore (sviluppò la varietà di pera Bartlett), suggerì che la bandiera dovesse rappresentare la vocazione agricola che la California possedeva. Il gruppo, pur di non contraddire il suo leader decise di inserire nella bandiera una pera, simbolo perfetto per la nuova repubblica. Una volta che Todd ebbe le istruzioni per fabbricare la bandiera proprio dai Capitano Bartlett, lesse male (forse una pessima scrittura o l'inchiostro sbafato) e al posto di una pera (pear) sul lino venne dipinto un orso (bear).

Quando la California adottò la bandiera in modo ufficiale nel 1911, seppur con qualche modifica, scelse lo stesso soggetto caro ai rivoluzionari del 1846. L'orso rappresentato nella versione moderna venne modellato sull'ultimo Grizzly californiano in cattività.

L'orso, chiamato "Monarch", venne catturato a Samhain dal giornalista Allen Kelley. Seton parlò con quest'ultimo nel 1889 e non con il cacciatore protagonista del romanzo. Sulla veridicità della storia che gli venne raccontata, nel 1928 lo scrittore/naturalista disse che Monarch fu catturato e venduto al giornalista da un messicano e che le imprese attribuite al re del monte Tallac con molta probabilità appartenevano a più orsi diversi.
Insomma la stampa all'epoca ci ricamò sopra e creò "la star" da vendere al pubblico. La cosa dette i suoi frutti perchè furono almeno 20.000 i visitatori che andarono a vederlo la prima volta che fu esposto al pubblico. Dal 1894 la sua popolarità cominciò a scemare anche perchè arrivarono allo zoo degli struzzi che gli fecero concorrenza.
Popolare o no, durante la lunga prigionia, la sua vita fu abbastanza triste.

Il vero Monarch:



Foto del 1889 che sicuramente ha visto anche Taniguchi dato che ritrae l'orso nella stessa posizione:



Dalle memorie di Vernon Shepard, il tassidermista (imbalsamatore) si apprendono i seguenti dati:

peso, 1127 libbre (contro le 1200-1600 stimate);
lunghezza, dalla punta del naso alla punta della coda, 7 piedi, 4 pollici;
altezza al garrese, 48 pollici;
piante di piedi anteriori, 14 centimetri di lunghezza, 7 centimetri di larghezza;
pasti piante dei piedi posteriori, 12 centimetri di lunghezza, 6 cm di larghezza.

Le ossa sono conservate all'Università di Berkeley.
Secondo molte tribù indiane, come gli Yurok ad esempio, gli orsi in origine erano esseri umani quindi per loro è sempre stato tabù sia ucciderli che mangiarne le carni. Inoltre proprio perchè considerati antenati tribali, gli orsi meritano celebrazioni e onoranze funebri degne di quelle eseguite per gli uomini.

Nel 1911, anno della morte di Monarch, venne ritrovato Ishi, l'ultimo rappresentate degli indiani Yahi che andò a stare proprio a Berkeley sotto la tutela degli antropologi che erano ovviamente molto interessati a lui.



Anni fa, grazie ad un'azione politica e giuridica dei nativi americani californiani, il cervello di Ishi è stato tolto all'istituto di medicina, dove era conservato, per essere sepolto. Siccome c'è questa coincidenza del 1911 che lo lega a Monarch, si è pensato che si dovesse compiere un rito anche sulle osse dell'animale. Così tra il 2003 e il 2004, sciamani Yurok hanno eseguito una cerimonia di benedizione e purificazione per consentire allo spirito dell'orso di lasciare le sue spoglie e prepararlo per il suo viaggio di morte/rinascita e rigenerazione.

Confronto tra i disegni di Taniguchi e quelli di Seton:













Edited by Pangur Bán - 12/1/2020, 21:24
 
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view post Posted on 11/2/2015, 10:03

Uomo Nuvola

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:brv: Gran bel lavoro ma perchè lo spoiler? si OK, dici se uno non lo ha ancora letto, però gran bel lavoro e deduzioni che mi trovano concorde.
:clap: :clap: :clap:
:brv: ancora Pangur Bán, ho già visto che hai gusti molto affini ai miei e una gran bella collezione molto fornita ;)
 
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view post Posted on 11/2/2015, 13:40
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Spirito con la Scure

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CITAZIONE (lenuvoleparlanti @ 11/2/2015, 10:03) 
:brv: Gran bel lavoro ma perchè lo spoiler? si OK, dici se uno non lo ha ancora letto, però gran bel lavoro e deduzioni che mi trovano concorde.
:clap: :clap: :clap:

Grazie :D Sì, metto gli spoiler perchè non si sa mai. Del quarto volume di fatto svelo il finale.


CITAZIONE (lenuvoleparlanti @ 11/2/2015, 10:03) 
:brv: ancora Pangur Bán, ho già visto che hai gusti molto affini ai miei e una gran bella collezione molto fornita ;)

Per anni sono stato un accumulatore di fumetti; quando poi mi sono ritrovato sommerso dalla carta (ero arrivato a quasi 20.000 volumi tra Bonelli, tascabili e comics), ho cominciato a vendere pian piano la mia collezione, complice anche una crescente passione per il mercato dei volumi "art of" che è quasi tutto straniero e poco economico.
Adesso ne ho e ne compro ancora parecchi ma diciamo che ho raggiunto un punto di equilibrio...umano ^_^
 
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view post Posted on 11/2/2015, 20:21

Uomo Nuvola

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:D Letto anche il 4º di Seton giudizio fa- vo-lo-so! Sono 4 racconti uno più bello dell'altro. Adesso mi manca Allevare un cane, che attendo la annunciata ristampa e che mi hanno detto essere molto bello
 
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view post Posted on 11/2/2015, 23:21
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Spirito con la Scure

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Chi ha avuto un cane, un vecchio cane, non può non immedesimarsi. Sono autori come Taniguchi che rendono gli uomini uguali mostrando come certe situazioni possono essere comuni e condivise :)
 
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view post Posted on 16/2/2015, 23:09

Uomo Nuvola

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:wub: Taniguchi è un maestro :ink: del fumetto al di la della sua nazionalità
 
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view post Posted on 16/3/2015, 09:14

Uomo Nuvola

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view post Posted on 30/7/2015, 17:50

Uomo Nuvola

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:woot: Colpaccio! ho trovato Allevare un cane, che Panini Planet Manga non si decidono a ristampare......ebbene ho trovato una copia perfetta (1° ristampa 2013) in una sperduta fumettteria sull'appennino, dove ho trovato anche Hotel Harbor View della Play Press supplemento a Cobra 1992, ora del Tani in Italiano, mi manca solo Benkei a New York
[IMG=DSCN7131%20Small_zpszdsrsbms]DSCN7131_Small_zpszdsrsbmshttps://i105.photobucket.com/albums/m214/ilfallicofolle/DSCN7131%20Small_zpszdsrsbms.jpg[/IMG]

Edited by lenuvoleparlanti - 5/5/2018, 16:54
 
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view post Posted on 16/11/2015, 15:37

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:D Ultimo uscito :woot:
Molto bella questa edizione della Lizard in B/N e colore, in formato de luxe (per un manga) 17 X 24 cm, con le prime pagine di ogni capitolo (in genere 4) che sono a colori, proprio come l'edizione Giapponese, ma stampato all'Europea.
Una storia dolce, d'altri tempi, di un'amore all'inizio del XX secolo, ispirato da 2 personaggi realmente vissuti, fondatori di una importante branca religiosa del Buddismo, si vedono pochi istanti....si innamorano e si rivedranno solo 7 anni dopo, ripeto un racconto se vogliamo un poco lento, cadenzato dal trascorrere delle stagioni nel Giappone rurale di quel periodo
Si Chiamava Tomoji
Jiro Taniguchi
Lizard, 17 X 24 cm, colore e B/N, brossurato 16 €
[IMG=DSCN7321%20Small_zpswmnblsmx]DSCN7321_Small_zpswmnblsmxhttps://i105.photobucket.com/albums/m214/ilfallicofolle/DSCN7321%20Small_zpswmnblsmx.jpg[/IMG]

Edited by lenuvoleparlanti - 5/5/2018, 16:55
 
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view post Posted on 28/2/2016, 18:19

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:D Ciao a tutti ho appena finito di leggere questo anomalo manga (lettura all'orientale) a colori, cartonato formato Francese (un filo più grosso di Un'anno-Primavera) :blink: k.gif
Un racconto intimista e toccante come solo il Taniguchi sa fare, disegnato e colorato magistralmente, un racconto onirico dove Storia, Arte, Storia dell'Arte si miscelano con il presente, con la realtà, un viaggio tra corridoi del Louvre, epoche diverse, incontrando anche alcuni grandi dell'arte.
Il solito bel racconto di Taniguchi, ma a colori e in grande formato
Imperdibile, per i fans del Maestro :ink:
credo che sia un racconto autobiografico :mmm:
I guardiani del Louvre
Jiro Taniguchi
Rizzoli-Lizard, cartonato, colore, 21.5 x 29 cm, 6 capitoli, 19 € 2016 (in Giappone autunno 2014)
DSCN7622%20Small_zpse8duh2jc
Sotto la copertina per intero a alcune tavole
DSCN7623%20Small_zpsnxujokj1
ricordo che la lettura è all'orientale
DSCN7624%20Small_zpsteeep0aa
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view post Posted on 3/3/2016, 12:52
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Un'edizione molto bella rispetto anche alle precedenti della Rizzoli Lizard. :) Mi dovrebbe arrivare domani.
 
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view post Posted on 3/3/2016, 14:23

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CITAZIONE (Pangur Bán @ 3/3/2016, 12:52) 
Un'edizione molto bella rispetto anche alle precedenti della Rizzoli Lizard. :) Mi dovrebbe arrivare domani.

:) Il racconto (secondo me autobiografico) è onirico ma anche vero e toccante......un gran bel Jiro....poi mi dirai ;) :cool:
 
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view post Posted on 1/4/2016, 11:19
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CITAZIONE (vecchio cammello @ 23/6/2014, 10:51) 

Louis Vuitton Travel Book Venise by Jiro Taniguchi

Artista: Jiro Taniguchi
Pubblicato da Louis Vuitton
Anno di pubblicazione: 2014
Lingua: giapponese, inglese, francese e italiano.
Specifiche: 28x19 cm, cartonato, 168 pagine.
Prezzo: € 45,00
ISBN-10: 2369830220
ISBN-13: 978-2369830221

Dalla postfazione:

CITAZIONE
La collezione Travel Book pubblicata da Louis Vuitton invita al viaggio, mobile o immobile che sia, nutrito dal piacere dell'evasione intellettuale o emozionale. Sul filo delle pagine, le opere di artisti rinomati e di giovani talenti raccontano di città e paesi stranieri. [...]
Eredi dei Carnets de voyage di Louis Vuitton che hanno narrato per quasi vent'anni le avventure urbane di un pugno di disegnatori e acquerellisti, i Travel Books propongono una nuova visione della partenza. [...]
Parigi vista dal congolese Chéri Samba, l'Isola di Pasqua sotto il tratto dell'americano Daniel Arsham, New York dipinta dal francese Jean-Philippe Delhomme, Londra contemplata dalla giovane giapponese Natsuko Seki, Venezia sublimata dall'illustre mangaka Jiro Taniguchi, il Vietnam rivisitato dall'italiano Lorenzo Mattotti. [...]
Per le loro destinazioni, questi artisti venuti da tutto il mondo scelgono liberamente il loro modo di espressione. Il disegno, la pittura, il collage, l'arte contemporanea,l'illustrazione, i fumetti o il manga sono altrettanti prismi attraverso i quali i loro sguardi osservano dimensioni a loro nuove. [...]

Lo si può definire un incrocio tra un fumetto e una raccolta di illustrazioni. In assenza di dialoghi, il racconto è affidato a brevi didascalie scritte in quattro lingue compreso l'italiano. Sono pensieri dell'autore che camminando si sofferma sui piccoli e grandi dettagli della Serenissima e il suo sguardo sensibile diventa quello del lettore.

Il protagonista della storia è un uomo che dopo la morte dell'anziana madre, ritrova delle vecchie cartoline e fotografie che la ritraggono da bambina insieme ai genitori. Immagini un vecchio viaggio a Venezia che l'uomo prova a "ricostruire" visitando a sua volta la città italiana. E' così che al piacere della scoperta come turista, egli unisce un percorso interiore che lo spinge a conoscere di più suo nonno, un pittore giapponese di nome Tsuguo Oribe...

Mi domando se e quanto ci sia di autobiografico in tutto questo. Qualcosa (oppure molto) di certo c'è perchè il Taniguchi autore ha sempre attinto alle proprie esperienze personali. Pertanto, indipendentemente da quanto la verità sia filtrata attraverso il romanzo, ciò che vede e prova il protagonista è di sicuro ciò che ha visto e provato lui di persona.



Louis-Vuitton-Travel-Book-Venise-by-Jiro-Taniguchi-2



Edited by Pangur Bán - 19/5/2017, 21:18
 
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view post Posted on 1/4/2016, 11:31

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:woot: Come direbbe Filippo Scòzzari......FIGATA! :drool:
 
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view post Posted on 1/4/2016, 11:44
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Secondo me della serie dei travel book è il migliore per distacco.



Ma lo scorso mese è uscito un volume di Jiro Taniguchi ancora più bello! Più tardi posto le foto. :)
 
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