CITAZIONE (*PETER PAN* @ 7/6/2015, 11:41)
Se posso unirmi a questa piacevole conversazione..
Aggiungo che i giornali Nerbini avevano un tipo di carta eccellente, priva di ossidi di ferro... tant é che ancora oggi si possono trovare bianchi, senza fioriture o ossidazioni.
Mentre la Mondadori utilizzava una carta più economica, e gli ossidi di ferro contenuti in essa hanno contribuito a ossidare i giornali.
Soprattutto poi nel periodo bellico la Mondadori ha inziato a utilizzare carta di qualità peggiore.
[…]
Aggiungo anche che la produzione di carta italiana dell epoca, anche quella economica, a mio parere era superiore come qualità a tutte le altre mondiali. […]
Ottima spiegazione – me ne stava parlando giusto Claudio a Reggio E.
Non conoscevo la ragione della degradazione della carta, molto interessante.
Aggiungo che nel periodo bellico, tranne rare eccezioni, il peggioramento della qualità della carta interessa probabilmente tutti o quasi tutti i giornali per ragazzi.
Ci sono delle eccezioni nelle pubblicazioni di pregio e nei libri (io ad esempio ho alcuni numeri del 1943 della rivista di letteratura e arte sacra "Il Regno" stampati su carta eccellente) ma penso che quasi tutta la stampa periodica avesse subito un peggioramento qualitativo riguardo alla carta.
Sull’ultima osservazione non ho conoscenze sufficienti, però credo che anche in Germania curassero molto la scelta della carta e la stampa, ma anche qui occorre distinguere periodici e/o libri. Certamente i pochi numeri di "L'Aventureux" del 1936 che ho, paragonati alle coeve pubblicazioni nostrane, sono scadenti sia come carta che come stampa.
Per inciso, siamo off-topic, e anche se a Fabio l’argomento interessa potremmo aprire, volendo, una piccola discussione in "Anteguerra" sulla qualità degli stampati in relazione agli eventi storici del periodo (anche il bellissimo pezzo di Topolino del 1945 postato da poco si ricollega all’argomento).