| CITAZIONE (mr.zinoviev @ 21/12/2017, 15:28) CITAZIONE (Big Bill "Le Casseur" @ 20/12/2017, 12:35) Mah, se è per questo, dovremmo dire lo stesso della maggior parte delle riviste, da Alter Alter a Comic Art, da Nova Express al Mago, da Eureka a Corto Maltese ... Sulla gran parte delle riviste dell'epoca (anni 70-90) trovavi di tutto, dal fumetto sperimentale quale Valvoline, Pazienza o gli Umanoidi alle strisce sindacate anni 30 di Dick Tracy e Popeye, dalla fantascienza al west, dal comico al fantasy, dall'hard boiled all'hard core, dai manga di Otomo e Crying Freeman ai supereroi, da produzioni franco-belghe del passato quali Blake & Mortimer alle storie erotiche di Manara ... Poche riviste avevano una precisa linea editoriale ma poi, anche queste, non è che vi si attenessero strettamente (ricordo che Orien t Express, dedicata alla scuola italiana, ad un certo punto iniziò a pubblicare Moebius, Alberto Breccia e compagnia bella ...). Il punto è che all'epoca si aveva una diversa concezione del fumetto, una visione ben più ampia di quella attuale, purtroppo alquanto ristretta, che tende a ghettizzare i vari generi. Un tempo ciò che contava era pubblicare il buon fumetto, comico od avventuroso che fosse, e pertanto su riviste quali Comic Art o L'Eternauta trovavi contemporaneamente pubblicati fumetti anteguerra quali "Il dottor Faust", "Mandrake" o "Paperino" e le più recenti produzioni di Caza, Baru o Francois Shuiten, e su Corto Maltese trovavi, affianco alla produzione di Pratt e quella più strettamente classica di Manara o di Crepax, le ultime storie di Zanardi di Andrea Pazienza, l'Elektra di Sienkiewicz ed il Watchmen di Alan Moore. Ma questo era ancora il retaggio dei vecchi giornali anteguerra, quali "Topolino" o "l'Avventuroso", dove si cercava di pubblicare esclusivamente del buon fumetto, senza distinzioni di genere, e d'altronde, chi curava all'epoca le riviste sulle quali siamo cresciuti noi oggi cinquantenni, cioè i vari Rinaldo Traini, Max Bunker, Oreste Del Buono, Sergio Bonelli, Alvaro Zerboni, Roberto Genovesi, Beppi Zancan, erano stati da fanciulli avidi lettori proprio di quei fantastici giornali anteguerra che spesso ricordavano negli editoriali de "L'Eternauta" o di "Linus" in realtà la maggior parte delle riviste aveva una linea editoriale; Il Mago non lo conosco abbastanza, ma le uniche veramente internazionali ed elastiche come generi e/o epoche fumettistiche forse sono state solamente Alter, Comic Art e Corto Maltese; Eureka e Linus, erano prevalentemente riviste di strip/fumetto umoristico, L'Eternauta era orientata sul fumetto spagnolo/sudamericano ed Orient Express su quello italiano; la stessa Nova Express aveva un'identità precisa di genere, era internazionale ma pubblicava unicamente avanguardie; Totem è nato con un occhio di riguardo alla B.D., si è internazionalizzato giocoforza dopo l'apertura di Metal Hurlant e Pilot, per carenza di materiale francofono; Cannibale/Frigidaire/Freezer...che lo diciamo a fà...forse in assoluto le riviste più identitarie...erano di fatto una scuola; Dolce Vita ì, come NE, era internazionale d'avanguardia; Bhang era un calderone in cui si mischiavano scuole, epoche e tendenze; per carità lo facevano anche AL/AA, CA, CM come detto prima...ma queste riviste se lo potevano permettere giusto perchè avevano la possibilità di pubblicare tanti Maestri differenti. Riviste identitarie ce ne furono, ci mancherebbe, innanzitutto quelle della Primo Carnera (Frigidaire, Frizzer e Tempi Supplementari) che, come giustamente da te sottolineato, furono di fatto "una scuola", ma anche Totem che, se guardiamo bene, si internazionalizzo' solo per un paio degli ultimi numeri (pubblicando tra l'altro ottimo materiale USA di autori quali Bernie Wrightson, Wally Wood ecc...) in quanto anche le storie di autori italiani quali Manara e Pratt (Giuseppe Bergman e Weeling) erano state prodotte in Francia). Poi, con Totem Magazine prima e con Totem Comics poi, la rivista mantenne sempre la sua identita', cosi' come le altre riviste del gruppo Rocca, Metal Hurlant, Metal Extra e Pilot. Cosi' furono fortemente identitarie riviste quali Sergente Kirk, 1984/2984, Pilot 2^ serie (Bonelli-Dargaud gestione Sclavi), Horror (Sansoni), Tommy, Smack, Torpedo, Cyborg 1^e 2^ serie, Dolce Vita, Nero, Blue, Selen, ma, le piu' importanti, diffuse e vendute, da Alter (Linus fa un discorso a se' perche' fu troppo fenomeno di costume e manifesto del fumetto ed ha pubblicato di tutto e di piu', dai Fantastici Quattro a Maus, passando per Popeye e Valentina...) a Corto Maltese, da Eureka a Comic Art e L'Eternauta (che e' stato fedele -ma solo parzialmente- alla linea latina solo i primi 59 numeri, che poi, per altri 100 e' diventato anch'esso un minestrone) hanno pubblicato alla stessa maniera di Bhang
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