|
|
Giannizzero Nero
- Group:
- Member
- Posts:
- 2
- Status:
| |
| Mi permetto di riesumare il Thread Negli anni 90 uscirono parecchie testate dedicate all'Ero-manga. Cercherò di citare quelle storiche e, per evitare un unico intervento infinito, dedicherò un intervento a ciascuna
-"Blue Japan", successivamente ribattezzata "Blue Japan Halflita" a partire dal numero 11. Edita dalla Blue Press, è stata una delle mie riviste preferite, soprattutto a seguito del restyling della stessa. Inizio col dire che la qualità di stampa non era eccelsa, anzi; Blue Japan nasce rivista monografica proponendo autori più o meno conosciuti. Coraggiosa la pubblicazione de "Una ragazza di nome Mami" di Tomomi Sanjo, opera con tratto realistico rispetto alla manga wave dell'epoca e che tratta tematiche piuttosto estreme. A seguito della pubblicazione di questo titolo, che non ha suscitato particolare apprezzamento da parte dei lettori della testata, la rivista è stata completamente rinnovata diventato così una rivista contenitore e arricchendosi di interessanti rubriche; vari gli autori che si sono alternati sulle pagine della rivista tra cui possiamo citare artisti come Tou Moriyama, Ryo Ramiya ( moglie del celeberrimo Hiroyuki Utatane e autore di quasi tutte le copertine a partire dal numero 11 in poi), Sho Tomozawa, Neko Moriya e il talentuoso Protonsaurus. Blue Japan (Halflita) è stata affiancata dai volumi "Blue Japan Special" i quali hanno mantenuto il formato monografico. La rivista chiude i battenti in maniere inaspettata con il numero 20, questo nonostante fosse stato annunciato il numero 21 in quarta copertina, numero che avrebbe dovuto sdoganare le versioni hot dei classici del manga mainstream, probabilmente doujinshi
|
| |