CITAZIONE (andre.fumetto @ 17/9/2012, 08:34)
In effetti si possono notare alcuni difetti, a volte anche di proporzione sulle persone e sugli oggetti, ingenuità in alcune illustrazioni ( spesso le astronavi erano un incrocio tra un razzo interplanetario e un'auto degli ann'50) ma, tutto questo era una caratteristica delle sue illustrazioni che con i suoi colori bellissimi e all'avanguardia per quegli anni, ebbero un successo clamoroso, molti acquistavano i fascicoli grazie anche alla bellezza delle copertine. Ti riporto un estratto dal primo volume de "la storia di urania" edita da Profondo rosso ( a sua volta riprese da dal libro "vent'anni di fantascienza in Italia"), un'opera fondamentale per i collezionisti della serie:
"... Caesar,... un illustratore di grandi capacità che, con l'uso di toni tenui e sfumati nei paesaggi di altri mondi , seppe ben interpretare i desideri del lettore ( degli anni'50 ) e fargli visualizzare il contenuto del romanzo. Quando Caesar smise di disegnare per la fantascienza di Mondadori, le copertine di Urania subirono quasi un crollo..." Diciamo che nell'illustrare romanzi di fantascienza si lasciava andare alla fantasia e quando doveva disegnare aerei o macchine da guerra li sapeva rappresentare con insuperabile precisione.
Sì, capisco. In realtà avevo lasciato una frase tronca: «Se prendo Romano il legionario, soprattutto dal periodo bellico in poi, è – pur con l’artigianalità del fumetto italiano dell’epoca che risentiva ancora di una mancanza di "grammatica" di alto livello, come costruzione delle scene, resa del disegno, etc.
a livello stratosferico come disegno. Le copertine di Urania, di almeno un decennio dopo, spesso a mio avviso non hanno tale impatto. Alcune comunque sono molto belle, concordo, ma a me sembra che Caesar si sentisse più a suo agio con temi meno "immaginifici" e più legati al realismo (come era in effetti la guerra). Forse è anche il segno a china che trovo più riuscito rispetto alla mezzatinta.» (con la parte mancante forse si capisce meglio).
Non intendevo dire che Caesar spesso non abbia saputo interpretare in maniera efficacissima certe copertine (una per tutte mi piace molto quella de "Gli Invasati" (The Body Snatchers), ma ce ne sono molte), intendevo semplicemente rimarcare la mia impressione che il suo disegno a mezzatinta sia talvolta più "incerto" della efficacia raggiunta con quello a china già nei primi anni 1940, e questo mi pare occasionalmente legato anche al tema da rappresentare.
Come dici, sapeva essere efficacissimo in certi casi, "ingenuo" in altri. Dovrei postare alcuni esempi, ma credo tu abbia capito cosa intendo dire.
Guardavo adesso, e questa, di un romanzo che non conoscevo, è senz’altro eccellente (sarà un caso che c'è un po' di tema bellico?
):
Senza nulla togliere a Caesar, però in linea di massima su Urania preferisco Jacono, questa ad esempio l’ho conservata anche se non ho mai letto il romanzo perché è troppo evocativa:
Per quanto riguarda il periodo della serie con il riquadro rosso secondo me offre romanzi straordinari e copertine altrettanto straordinarie (Thole che si fa le ossa). Prendete "La guerra delle Macchine" di Lieutenant Kijé (leggo ora pseudonimo dell’autore francese Alain Yawache), o l’inquietante "I figli della follia" di Sohl, ad esempio:
Questo è uno dei miei romanzi preferiti:
I gatti hanno un ruolo determinante, e J. Hunter Holly è un autore discontinuo ma che a mio avviso qui si fa valere.
Edited by mr.zinoviev - 17/12/2020, 16:43