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| CITAZIONE (piccic @ 16/9/2012, 13:42) CITAZIONE (andre.fumetto @ 30/8/2012, 23:19) Sono da valutare su due diversi piani temporali (siamo in tema di fantascienza ) , le copertine di Caesar sono quelle degli anni '50 e rappresentano col suo magistrale tratto e gli stupendi colori, la fantascienza avventurosa e un po' ingenua di quegli anni, avventure nel tempo, viaggi spaziale, astronavi, pianeti ecc, Thole invece rappresentava una fantascienza più adulta tipica degli anni successivi, col suo tratto surreale e originalissimo rappresentava già negli anni '70/80 i mondi da incubo che ci stavano aspettando nel nuovo millennio, due autori e due stili diversi ma che personalmente ammiro in egual misura, di Thole sono riuscito ad avere una bella tavola originale , di Caesar sembra purtroppo che non ne esistano più Naturalmente la tua osservazione è corretta. C'è però da dire che lo spostamento nella fantascienza, dal "sense of wonder" della prima generazione (a cui appertiene ad esempio Hamilton) alla ampiezza tematica più riflessiva sui cambiamenti introdotti dalla tecnica, toccata dalla sensibilità degli anni sessanta, è graduale. Caesar, tranne ovviamente alcune eccezioni, non mi colpisce poiché gli illustratori americani che hanno interpretato quelle atmosfere sin dagli anni 1930 mi paiono più compiuti, più convincenti. Se prendo Romano il legionario, soprattutto dal periodo bellico in poi, è – pur con l’artigianalità del fumetto italiano dell’epoca che risentiva ancora di una mancanza di "grammatica" di alto livello, come costruzione delle scene, resa del disegno, etc. Le copertine di Urania, di almeno un decennio dopo, spesso a mio avviso non hanno tale impatto. Alcune comunque sono molto belle, concordo, ma a me sembra che Caesar si sentisse più a suo agio con temi meno "immaginifici" e più legati al realismo (come era in effetti la guerra). Forse è anche il segno a china che trovo più riuscito rispetto alla mezzatinta. Walter Molino invece è stratosferico in entrambi, ma non ricordo di aver mai visto nulla di suo di fantascientifico. In effetti si possono notare alcuni difetti, a volte anche di proporzione sulle persone e sugli oggetti, ingenuità in alcune illustrazioni ( spesso le astronavi erano un incrocio tra un razzo interplanetario e un'auto degli ann'50) ma, tutto questo era una caratteristica delle sue illustrazioni che con i suoi colori bellissimi e all'avanguardia per quegli anni, ebbero un successo clamoroso, molti acquistavano i fascicoli grazie anche alla bellezza delle copertine. Ti riporto un estratto dal primo volume de "la storia di urania" edita da Profondo rosso ( a sua volta riprese da dal libro "vent'anni di fantascienza in Italia"), un'opera fondamentale per i collezionisti della serie: "... Caesar,... un illustratore di grandi capacità che, con l'uso di toni tenui e sfumati nei paesaggi di altri mondi , seppe ben interpretare i desideri del lettore ( degli anni'50 ) e fargli visualizzare il contenuto del romanzo. Quando Caesar smise di disegnare per la fantascienza di Mondadori, le copertine di Urania subirono quasi un crollo..." Diciamo che nell'illustrare romanzi di fantascienza si lasciava andare alla fantasia e quando doveva disegnare aerei o macchine da guerra li sapeva rappresentare con insuperabile precisione.
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