Collezionisti e mostre - fotografie

no, era completamente diverso
nei primi anni settanta, fuori dalla tensostruttura venivano messi dei tavoli per la vendita di fumetti da parte di collezionisti non professionali
erano gratuiti, solo occorreva ogni mattina essere lì molto presto per accaparrarsi il posto
questa agevolazione fu eliminata a partire da LUCCA 12 del 1976, in quanto, non a torto, gli standisti a pagamento si erano lamentati
non era quindi una pratica di laisse faire ma piuttosto un'opportunità che veniva data ai privati
ricordo ad esempio che Giorgio Frugoli, già adulto rispetto a me, utilizzava i banchi esterni gratuiti, in quanto non titolare di un negozio

LUCCA 12 fu uno spartiacque in quel senso oltre a modificare la cadenza della mostra da annuale a biennale, pratica che è rimasta sino al 1988, se non sbaglio

ciao Wolp
francamente non ho ancora capito se ci conosciamo o meno...
a quale topo giornale ti riferisci? Quello di Giambalvo era sciolto ma proveniente da rilegatura.
La collezione di Giambalvo era enorme per numero di testate e quantità di materiale (aveva la fissa del formato giornale e raccoglieva qualsiasi cosa, compresi i proto-fumetti) ma era molto scadente per qualità, per quanto ci fossero anche cose in perfetto stato (tipo la Staffetta che gli aveva venduto Di Miceli.. dopo averla comprata da me!)
Per il Principe Azzurro a 2 strisce è per me l'albo in assoluto più raro della Disney
Detto questo sono anche convinto che molti collezionisti, specie del passato, non conoscendo la differenza fra le varie edizioni, non l'abbiano mai notata
Mentre per Wolp, essendo l'edizione unica ed a quinterni, è stato immediatamente innalzato a must
Io personalmente di Wolp ne ho avuti almeno 4 e ne avrò visti (di persona) in vita mia non meno di 20 copie diverse.
Ci sono al contrario alcune cose dell'anteguerra, tipo il n. 5 di Pisellino, che ho visto solo in ristampa amatoriale e mai di persona (tantomeno posseduto)
Principe azzurro lo metterei tra i five stars della rarità con le dovute cautele di quanto esposto

Leonardo... sei più malato di me della nostalgia... posso dire, senza alcuna ombra di piaggeria, che fra i tanti collezionisti e clienti che ho avuto... tu sei sempre stato uno di maggiore rispetto.. per la tua signorilità, correttezza e professionalità...

PREMESSA: tra Silvio Di Miceli e me c'è sempre stato un antico rispetto. Certo la prima volta che lo conobbi me ne disse di tutti i colori ma io ero uno sbarbatello di 13 anni mentre lui era già un quarantenne affermato. Successivamente poi lo andai a trovare spessissimo nel suo negozio di via dell'albero (alla presenza del fido Giuliano!) dove si chiaccherava di fumetti. Quando diventai un venditore professionale s'instaurò una stima reciproca ed un grande rispetto anche se tante volte le vedute professionali non collimavano.

ANTEFATTO: mostra del fumetto di Prato 1991. Il buon Stefano Di Bartolomei decide di aprire la mostra al pubblico il venerdi pomeriggio anzichè il consueto sabato e quindi anteporre l'apertura degli espositori al venerdi mattina. Silvio Di Miceli, pace all'anima sua, non sapendo di questa novità, non si presentò al mattino ma dopo pranzo.

IL FATTO: fu così che il venerdi mattina una tipa di genova, mai vista e conosciuta, si presentò in fiera a Prato facendo banco. Dal suo tavolo, come un cilindro magico, esibì una quantità di materiale d'anteguerra e d'immediato dopoguerra strepitoso, che lei aveva comprato per due lire dagli eredi di uno grosso collezionista ligure. Io riuscii ad accaparrarmi, in eccezionale stato di conservazione, il topolino giornale quasi completo (mancavano i primissimi numeri), il supplemento di Topolino, gli albi d'oro anteguerra, tutti gli albi del vitt di Jacovitti (non credo ci fosse altro). A fare da intermediario per i prezzi, in quanto la tipa (mi sfugge il nome perbacco...) non ne capiva un accidente, fu chiamato Silvano Scotto. Che per quanto fosse materiale che conosceva, da troppi anni si era allontanato dall'antiquariato e quindi.. diciamo che mi andò moooolto bene. Simone Predieri si beccò il Regno di Topolino (pagato a caro prezzo), Franco Valentini gli almanacchi anteguerra (che ebbe Scotto in omaggio per la mediazione e che a me non volle vendere) mentre il mio vecchio amico Nello Salvatori acquistò la prima e la seconda serie di Tex a striscia (che alla fine pagò uno sproposito in quanto la signora non distingueva la prima dalla seconda e quindi fece tutto a prezzo della prima). Immaginatevi la faccia del buon caro e vecchio Silvio quando, arrivato in mostra, seppe di tutto il materiale che era stato da me acquistato. Io, un barese, che lo avevo fregato a 10 km da casa sua!!! Tanta fu la rabbia che mi acquistò degli albi d'oro che gli servivano a 300 mila lire cad., un prezzo per l'epoca di tutto rispetto. E ricordo che il Tao, che voleva a tutti i costi i supplementi di Topolino, mi offrì la luna per i primi due numeri che all'epoca gli mancavano

Bei tempi, caro Leonardo, bei tempi....



ciao Claudio, scusami ma ancora i vostri nick non li conosco
quando ho visto i primi post di leonardo e roberto mi sono detto "ma chi sono questi due pezzi da 90?"