CITAZIONE (procione_del_maine @ 24/5/2011, 11:30)
Vi ricordo che in quel periodo la maggior parte delle tipografie non hanno ancora impianti avanzati con il rullo del nero.
Nelle stampe a colori, il nero è ottenuto con passate perfettamente sovrapposte di tutti gli altri colori.
Ciao a tutti!
Come state? Mi scuso per il mio interminabile silenzio... Ma sapete quale lavoro mi ha tenuto impegnato, in questi mesi! Partito non dico con poche pretese, ma con obiettivi realistici, il "librone" ci è letteralmente esploso in mano, prima con l'archivio di Guglielmo Emanuel (l'agente del KFS in Italia), poi con i ritrovamenti dell'Archivio di Stato, di quello della Fondazione Mondadori, della Biblioteca Nazionale; infine con il recupero, per la prima volta (sic!) dell'archivio privato di Federico Pedrocchi! Non vi dico quali e quante notizie totalmente inedite... Abbiamo dovuto riscrivere interi capitoli, più volte!
Vedo che in queste ultime settimane siete stati molto attivi! Bene! Provo a rispondere ad alcuni quesiti, qua e là, nei limiti delle mie conoscenze. Inizio con una precisazione riguardo questa affermazione di Procione. Quel che dice è vicino al vero, ma riguarda solo le stampe in TRICROMIA (Nerbini, principalmente; Universo - Intrepido; saltuariamente gli altri): in queste, il nero in effetti non c'è (per risparmiare un passaggio in tipografia) ma viene sostituito, almeno in casa Nerbini, dalla sovrapposizione del rosso al blu, NON con altri colori. Guardate bene i fuori registro de "L'Avventuroso" o di "Topolino" o anche un post del mio blog (
qui) e vi sarà evidente.
"Jumbo" è stampato in quadricromia, come tutte le produzioni SAEV, e il nero è il nero.
Alla prossima!
Leonardo
CITAZIONE (12Fabio6 @ 24/5/2011, 09:59)
CITAZIONE (MRAZ FUMETTI @ 24/5/2011, 08:48)
Credo sia stata forse un prova di cambio colore poi lasciata cadere visto che nei numeri sucessivi hanno continuato con l' altra colorazione.
Forse Donald, o Lama sono in grado di dirci qualche cosa... HELP...
Eccomi qua, fuori tempo massimo!
"Jumbo", confermo, non è mai stato ristampato. I giornali Anteguerra sono pieni di cose come queste: anche differenze molto più importanti (cfr. il numero 1 di "Topolino"!); ci sono numeri de "L'Avventuroso" sostanzialmente diversi, negli interni, spessissimo con scritte in nero che passano a colori, come in questo caso. La spiegazione credo sia semplice: le tecniche di stampa dell'epoca, ovvero stampa in piano con cliches di zinco ad impressione diretta, non consentivano di usare gli stessi impianti per alte tirature. Nei casi di giornali con alte vendite, gli editori erano costretti a rifarli anche più volte, per uno stesso numero di giornale, e piccole differenze fra l'una e l'altra tiratura erano frequenti. Nerbini risparmiava all'osso, sfruttando i cliches finché i retini si impastavano in una massa indistinta (bleah!) e molti collezionisti, ai tempi d'oro, ricercavano le "tirature di testa", specie degli albi (fatti con impianti riciclati dai giornali!) perché incommensurabilmente più belle.
L'Anteguerra è una giungla, amici! Splendida, ma inestricabile... Non abbiate pretese di censire TUTTE le varianti di qualsiasi cosa: ci abbiamo provato, in passato, ma è un'impresa impossibile! A mio modesto avviso, queste cose valgono come mere curiosità, a meno che le differenze tipografiche non siano così sostanziali (Piedidolci & Castello Incantato, per esempio) da giustificare il termine "prima edizione".
Ciao
Leonardo