CITAZIONE (helligen @ 4/2/2016, 23:45)
Uhm...lo stile di Jacovitti raggiunge una certa maturità a metà anni '50... magari certe storie precedenti per l'appassionato hanno importanza e valore ma per il lettore dell'edicola le storie degli anni '40 / primi '50 sarebbero troppo datate e caratterizzate da un disegno non ancora maturo... la vedo davvero dura vedere quelle storie in edicola... troppo di nicchia e lontane anni luce dal miglior Jacovitti (quantomeno in termini di disegno).
Be', non è vero per le storie dopo il 1945. Già dal 1946 il suo stile matura, e nel 1947-48 è pienamente maturo.
Pippo e la Guerra e Pippo e la Pace sono due storie disegnate già con una maestria notevolissima (per non parlare della originalità dei soggetti e delle idee).
Può essere anche una questione di gusti, ma a mio avviso non ha senso ipotizzare una simile limitazione riguardo all’edicola: dipende sempre da come si presentano i materiali, e persino le prime cose, immature, fanno parte del percorso dell’autore, e sono tutte importanti.
CITAZIONE (comicscol @ 5/2/2016, 19:28)
Ma esistono opere di Jacovitti fatte in stile diverso dal suo unico, inconfondibile stile?
Non sono, ovviamente, nel suo "inconfondibile stile", poiché quello era solo suo, ma strettamente in termini di disegno la capacità "mimica" di Luca Salvagno, che ne ha limitatamente proseguito l’opera con Cocco Bill (e forse altre cose) è notevolissima. Parlo dei disegni, le storie spesso sono "insipide" (o peggio) perché sono gli editori a non valorizzare la capacità potenziale degli autori di esprimersi nei soggetti e nelle sceneggiature, oggi.