Condor2000 |
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| Scusate, voi parlate di affari, furberie e di generica correttezza/scorrettezza, ma credo che così si stiano perdendo un po' di vista i reali termini della questione; immagino che sappiate certamente cosa dicono - ad esempio - gli art. 640 e 515 del codice penale.....sono cose molto serie, queste, anche se si parla di fumetti! Per quanto riguarda Bonelli....(v. messaggio di ilgattonip)....uhm.....ma sapete quanto gliene può fregare? ZERO! Solitamente, infatti, si fabbricano dei falsi per essere venduti a prezzo notevolmente inferiore rispetto agli originali, con indubbio danno per l'Autore/produttore (es. classico: borsa taroccata di Gucci), che vede così notevolmente inquinato il suo potenziale mercato, ed "inflazionato" il suo marchio. Nel caso dei fumetti accade l'opposto: Bonelli, tramite il servizio arretrati, vende solo ristampe, mentre i pezzi "pregiati" sono GIA' TUTTI in mano degli acquirenti, costituendo un "numero chiuso" che gira sempre e solo tra i privati o altri commercianti. In tal caso, il falso viene fabbricato non per fare concorrenza alla Casa editrice, ma per essere inserito su un mercato (quello dello scambio del "vintage") che alla Casa in questione - per definizione - non interessa più.
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