Cari Ragazzi, voglio scatenare delle polemiche, raccontantovi una storia... Molti, ma molti anni fa <<c'era un Re, diranno i miei piccoli lettori>>, no di certo. C'era un idiota (il sottoscritto
) che amando il mondo del fumetto volle seguire un corso del fumetto al centro di Bologna macinando per due giorni alla settimana chilometri e chilometri di strada ferrata (ammazza quando la faccio lunga
). Tra i vari autori che si sono visti come "professori" (uno solo!) vi era Marcello Iori
.
Un pomeriggio iniziò a narrarci una gran brutta storia: Un bravissimo autore/artista di nome Roberto che a Milano creò un bel pò di personaggi a fumetti - tutti costellati di belle fanciulle - scoprì che colui con cui creava questi personaggi, l'autore dei testi si era intestato tutti e sottolineo tutti i diritti esclusivi dei personaggi da lui creati graficamente e che decretarono il vero successo di questi personaggi fino ad oggi. Si incazzò talmente che l'episodio poi intitolato "Un tiro mancino", lo ripassò col pennarello e lo mandò così all'autore/editore o prossimo editore. Non solo, pochi numeri dopo calò la tela sulle sue creature. Che senso ha, lavorare per uno che considera poco o nulla i disegnatori? Del resto i fratelli Spada a Roma definivano i disegnatori <<pura M...>>.
E dire che se i disegnatori, anche se seguono le linee da loro impartite dagli sceneggiatori, danno vita alle loro fantasie, fantasie di chi sa tenere in mano solo una penna e non una matita e un pennello.
Fosse poi un caso isolato; L'esseGesse creò una vera e propria miniera d'oro, ma l'editore comprò i loro personaggi e costoro rrimasero... con lo stipendio. Hooo, qualcuno dirà: ma sono gli editori che mettono a rischio le loro sostanze e perciò questi pezzenti di disegnatori, devono da mettersi in ginocchio e ringraziare, solo ringraziare questi Vassalli medievali, questi presunti dei...
Vabbè, facciamola corta. Il perchè della presenza in edicola di A. F. è solo grazie al creatore grafico.
Se in Italia ci fosse stato più rispetto per questi artisti o artigiani come li si vuol chiamare, il mondo del fumetto non sarebbe in prognosi riservata! E non ditemi che non è così...