Posts written by procione_del_maine

Probabilmente è così per chi ha un conto paypal per acquisti e vendite. Non è il mio caso perché sono solo acqurente.

Io qualche tempo fa ho avuto un problema analogo. Ho fatto un po' di pressione su Paypal (mail, chat, telefonate) e mi è stato restituito tutto.
In pratica, la procedura prevedeva che per rimborsarmi il denaro, Paypal doveva essere preventivamente autorizzato dal mittente che però si rifiutava di autorizzare.
Poichè non mi restituivano i soldi, Paypal mi ha fornito questa motivazione, dicendo che non poteva fare altro che attendere. A quel punto ho cominciato a rompere le scatole fintanto che hanno inviato una diffida al mittente minacciandolo di chiudergli il canale di vendita se non rispondeva entro tot. Dopo pochi giorni ho avuto l'accredito.

Panini considera da sempre il brand dei fumetti una palla al piede poco remunerativa rispetto al canale principale delle figurine &c. Non credo proprio che nei loro piani ci siano politiche espansionistiche in quel settore.

Ok, ragazzi.
Claudio ha la sua visione del collezionismo.
Fabio ha la sua, Massimo ha la sua, il Topo e il Gatto hanno la loro, Disneyano ha la sua...
Sappiamo da sempre che ci sono punti di vista diversi, intenti diversi, modalità diverse, disponibilità diverse, presupposti diversi...
Il collezionismo (per fortuna) è fatto così.
Anch'io ho il mio personale punto di vista, a sua volta opinabile per molti altri collezionisti.
Chi ha ragione? Chi possiede il Verbo assoluto? Chi dice cazzate?
Non buttiamo sempre tutto in polemiche sterili e gratuite, per favore ma restiamo nell'ambito del consiglio tecnico e dell'opinione dettata dall'esperienza fatta sul campo che sono le uniche informazioni utili a tutti.

Ho guardato anch'io con piacere la simpatica ed interessante conversazione sul disney anteguerra che ha offerto parecchi spunti di approfondimento.
Al di là delle infarinature generali, sempre gradite per chi è all'oscuro della materia, sarebbe bello organizzare qualche incontro a carattere "più tecnico" , come ha evidenziato poc'anzi geiar, sviscerando le tipiche problematiche assai care ai collezionisti.

La sezione "Quanto vale?" fu creata con il principale intento di fornire un aiuto a quegli utenti che, venuti in possesso in modo più o meno casuale di albi poco noti, con particolarità o provvisti di informazioni insufficienti per effettuare confronti, desiderassero una opinione qualitativa ed economica sul ritrovato.
Ultimamente noto un fiorire di post impostati in modi discutibili che hanno assai poco a che vedere con la filosofia della sezione.
Se l'obiettivo è quello di fare "vetrina" dei propri albi, la sezione giusta è "Le nostre collezioni".
Se l'obiettivo è quello di vantarsi di aver fatto un affare o aver avuto un colpo di fortuna, la sezione giusta è "Piazza grande".
Se l'obiettivo è quello di avere effettivamente una opinione, allora bisogna corredare da subito il post di tutti i dettagli e di tutte le informazioni disponibili sull'albo in questione e non di confermarle via via che le magagne vengono scoperte dagli utenti.
Allo stesso modo, se un utente fornisce la propria opinione sul valore e sulla rarità, questa non va contestata a posteriori, altrimenti significa che il "quanto vale" si conosceva già e il post è inutile.

Auguri in ritardo!

Scusa ma è inutile che ti offendi perché nessuno ti sta accusando di nulla.
Se hai pazienza di esplorare questo sito che hai scoperto da due giorni troverai centinaia di discussioni sul numero uno di DK corredate da montagne di foto, in cui sono intervenute decine di utenti che possiedono tale albo originale o che l’hanno avuto per le mani innumerevoli volte. Quindi possiamo ritenerci modestamente competenti sull’argomento originali, falsi, ristampe, truffe, ecc,… al punto da ritenere normale routine l’effettuare una serie di domande di rito o richiedere precisazioni su particolari dettagli. Se invece la tua aspettativa non è di avere una opinione critica e seria ma è quella di ricevere ovazioni e offerte al rialzo da persone sbavanti che hanno visto apparire la madonna, questo non è il posto giusto.

Qui non si sta ancora parlando del livello qualitativo ma dell'originalità degli elementi dell'albo che tutti noi reputiamo più importante.

Non penso che questo genere di domande retoriche rappresentino il miglior approccio al collezionismo di fumetti.
Probabilmente, chi possiede il 17 della 1/29 dirà che il prezzo è fin troppo basso mentre chi non ce l'ha dirà che è una follia.
Il collezionismo è fatto da sempre di domanda e offerta e il risultato è una trattativa. E' pieno di casi di pezzi per i quali molti si sarebbero scannati e che oggi non interessano più a nessuno. Così come è pieno di casi opposti.
Basta guardare su Ebay certi albi: li trovi a x ma anche a x per 100...

Prima di sbilanciarsi in valutazioni è indispensabile accertarsi dell’originalità di tutti i componenti dell’albo.
Grazie alle innumerevoli ristampe, in circolazione esiste moltissimo materiale perfetto per chi si diletta in assemblaggi vari.

Siamo certi che si tratti solo della costola rifatta e non di una intera copertina posticcia?

Covo del Tao: dove vederlo e a che ora?

Aggiungo alcuni veloci commenti agli interventi precedenti.

Tintin nel paese dei Soviet è stato ulteriormente ristampato nel dicembre 2016 in una bella edizione cartonata a cura della Gazzetta dello Sport, primo numero di una collana che ha riproposto tutti i 24 albi.

Tintin nel Congo è una prova evidente del background razzista e nazionalista di Hergè, sul quale si è già detto di tutto e di più.
A difesa del geniale autore vanno due fattori:
il primo è che quando disegnò Tintin nel Congo aveva poco più di vent'anni ed era cresciuto in un ambiente rigidamente cattolica di un Belgio che doveva al colonialismo la quasi totalità del suo benessere e della sua ricchezza.
Il secondo è che negli anni trenta in tutta Europa il colonialismo era considerato cosa normale e lo sfruttamento dei "negri" routine, quindi nessuno si scandalizzava davanti all'immagine del capo tribù con la pentola in testa al posto del cappello.
Viceversa, va sottolineato il fatto che la versione di Tintin nel Congo che circola tuttora (a meno di qualche marginale ulteriore modifica, più rivolta al mondo animale che a quello umano) è stata rifatta quando Hergè era già un uomo adulto e maturo, non più giustificabile col contesto sociopolitico.
Quindi perché in quell'occasione non apportare modifiche sostanziali o addirittura riscrivere l'intera sceneggiatura azzerando decenni di ostracismo e contestazioni?

Augurissimi!