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Sui fumetti, nel periodo del passaggio all'euro, si è consumata una speculazione che ha portato i prezzi in bolla, un po' come successo per l'immobiliare USA. I collezionisti, invece di rifiutare gli acquisti, hanno più semplicemente ridotto il numero di testate collezionate.
Oggi, complice la crisi di liquidi nelle tasche della gente, l'offerta di fumetti supera la domanda. Parliamo però di quei fumetti comuni, magari anche di quelli che qualche tempo fa erano considerati rari, non certo dei pezzi da sempre introvabili o, soprattutto, in condizioni mint. Il mercato del fumetto è fortemente legato a fattori nostalgici: quando, per motivi generazionali, vengono meno, ecco che i prezzi crollano. Gli unici ambiti che potranno (forse) tenere bene saranno quelli sganciati dalle mode e dalle nostalgie, cioè quelle produzioni belle e universali (se rare, e in condizioni eccellenti). Le riproposizioni in edicola di fumetti allegati ai quotidiani sono un grande veicolo per farli conoscere al pubblico, ma finché la gente avrà pochi euro in tasca, continuerà a fermarsi alle uscite in edicola, non estendendo l'interesse verso l'antiquariato. |