Posts written by wolp

Si, Alfredo, le raccoltine ovviamente.
L'unica vera iper rarità del dopoguerra anni 40/50.


Ci sarebbe poi un altro pezzo singolo iper raro del primo dopoguerra (libro di Topolino con sovraccoperta a colori), ma lo ho già in collezione e anche in condizioni da favola.

Cioè?

Io quando decido se vale la pena collezionare una collana considero generalmente altre variabili, non il numero di collezionisti in gioco.


Il numero di collezionisti che cercano come me gli stessi albi renderà più o meno difficile la ricerca o renderà più o meno cari i pezzi, ma se una testata mi piace la colleziono a prescindere.



C'è solo una collana dopoguerra che, pur attirandomi, non ho mai iniziato, per tre motivi:

1. Importanza storica ed editoriale scarsa

2. Rarità estrema di vari esemplari, quasi irreperibili

3. Prezzi molto alti (come è giusto che sia) che mi inducono a dirottare risorse su altre collane

Il concetto che dovrebbe passare è il seguente: una volta capito che il prezzo pagato sta in un range di ragionevolezza, il collezionista dovrebbe accentrare l'attenzione sulla propria soddisfazione personale.


Io faccio anche di peggio.
Per capirci: possiedo in collezione oggetti che ho (spesso consapevolmente) pagato ben oltre il valore che avrebbero se fossero messi sul mercato. Sono contento di averli acquisiti? Sì. Li ho pagati cari? Sì, ma non mi interessa il denaro virtualmente buttato a mare perché sono contento di averli.

Proprio recentemente ho pagato 3k un oggetto che stimavo 1.5k a mercato.
In termini finanziari ci rimetto virtualmente metà della cifra spesa ma ne sono consapevole e non mi pesa perché quell'oggetto lo volevo e lo ho ottenuto. Punto.

perché c'erano Leonardo e il sottoscritto

Grazie a tutti.

In 1 ora si è potuto parlare solo di alcuni temi. Non c'era una scaletta, con Leonardo siamo andati a braccio e non conoscevamo le domande che ci sarebbero state poste.

Ho proposto di incontraci nuovamente tra qualche mese per parlare di conservazione, restauro, rilegature, aspetti anche tecnici sulla fattura di albi e giornali anteguerra.

Non ho mostrato pezzi delle mie raccolte, se non i due n.1 perché attinenti alla domanda molto specifica del Tao. Il tempo non c'era.


È stata la live del Covo più seguita in diretta di sempre, con numeri doppi rispetto alla media.

dalle sole foto non riesco a darti un giudizio certo. Bisogna capire se parte della carta è stata aggiunta o chi ha restaurato ha solo coperto di rosso una parte originale abrasa

Hahahaha giusto

Poi ci sono quelli che li vedi iscritti mezz'ora prima, ti mettono una foto, gli dici "è una ristampa anastatica al 100%" e loro: "eh ma chic.zz.sei tu che credi di poter giudicare da una foto?"

Concordo su tutto. Diciamo però che nel caso in questione non è solo mezzo protone ad essere fuori posto.

intanto benvenuto su VC e buon anno a te.


Il n.1 che vedo in foto mi pare complessivamente un buon compromesso. Personalmente sul materiale dopoguerra cerco pezzi di livello conservativo alto. Sui pezzi rari tollero minimi restauri conservativi non invasivi come le ricuciture di strappetti, ma non le ricoloriture ai dorsi. Quindi un n.1 così non l'avrei preso in considerazione.
Non saprei dare una stima di mercato aggiornata, immagino una cifra tra 1000 e 1500.


Una domanda: quale motivazione ti spinge a chiedere qui una valutazione economica? Chiedo perché tu stesso, oltre a descrivere minuziosamente le caratteristiche del pezzo (come farebbe persona adeguatamente esperta e consapevole), dici espressamente di averlo pagato "cifra ragionevole" .

certo, come dico sempre io il venditore si tiene il suo pezzo a vita e il potenziale acquirente si tiene i suoi soldi coi quali potrà comprarsi altro.

Quanto alle stime si è espresso texwilliam che è uno dei massimi esperti su questa collana.

Sarai d'accordo che i prezzi di albi che restano fermi anni non possono rappresentare un dato statisticamente valido per avere una stima realistica. Anche le mie collezioni hanno un "prezzo" a cui le cederei, ma è così indecente e fuori dal mercato reale che non ha nemmeno senso ragionarvici su.

Quando mi chiedono una stima generalmente do un range: da una parte il prezzo che si può chiedere in prima battuta, dall'altra parte la cifra che ragionevolmente potrebbe sbloccare in tempi brevi la transazione concretamente.


esattamente, sono tante le variabili che rendono complesso fare stime precisissime, specialmente su mercati di nicchia come quello del Tex 1/29 che è collana che non tutti affrontano.

La caratteristica che dà agli esperti una marcia in più rispetto ai meno esperti è la capacità di stimare il concreto valore di mercato di un albo o di una collana, riuscendo così a trovare gli equilibri migliori per sbloccare trattative.

Seondo la tua esperienza, qual è il più difficile da reperire in stato da edicola? La sequenza è la stessa della rarità assoluta o cambia qualche posizione?

Vero, e anch'io non cedo mai quando una cifra la ritengo non adeguata e soprattutto sono ragionevolmente sicuro di poterci ricavare di più in un'occasione successiva.

Ma dipende anche molto dalla situazione. Se si tara troppo in alto un prezzo, il risultato è di tenerselo sulle croste in eterno. Il che può andare bene a chi ha abbondanza di denaro, ma non tutti hanno questo privilegio.

Nel mio modo di vedere le cose quando uno mette in vendita un oggetto è perché non lo vuole più possedere e preferisce averne un ritorno economico. Tenersi l'oggetto per anni non è coerente con l'intenzione suddetta.

Verissimo, però se poi al suo prezzo nessuno compra, non si ha una transazione, quindi si resta nell'ambito di una stima virtuale.

Sono io che dico che il prezzo lo fa l'acquirente e non il venditore, perché ritengo "prezzo" la cifra a cui un oggetto si sblocca e non solo la richiesta di chi cede.

Il venditore propone un prezzo. L'acquirente lo rende prezzo effettivo nel momento in cui accetta di pagare e l'oggetto passa di mano. Se resta in mano al venditore non abbiamo un reale prezzo di mercato, ma una proposta che resta unilaterale.


Facciamo un esempio pratico. Metto in vendita un fumetto a 1000 euro. Tu sei fortemente interessato ma ritieni 1000 euro eccessivi secondo tuoi criteri. Saresti disposto a metterci 800. Ora se io trovo chi mi mette 1000 allora venderò e potrò dire che il valore di mercato è 1000. Se non trovo nessuno a 1000, la cifra massima ricavabile restano i tuoi 800.