No, è che mi faceva strano che usasse l'espressione "l'ho ascoltata". Quando uno parla di una serie TV, in genere dice "l'ho vista". Capisco però il discorso sulle lingue.
A me non è spiaciuta e ha lasciato tutto sommato un bel ricordo. Però trovo che i due filoni su cui è incentrata procedano per binari paralleli e non si integrino bene. Da una parte la storia di Hooded Justice e della questione razzista, più schiettamente sociale, dall'altra quella di Ozymandias, di Manhattan e della cattivona, più schiettamente fantascientifica. Gli sceneggiatori provano ad amalgamarle, ma la cosa non riesce troppo bene e ho avuto l'impressione di assistere a due serie TV messe assieme. Il finale è emblematico: sconfitta la cattivona, la protagonista si rifugia nel cinema e si mette a discorrere di Hooded Justice. I due momenti avvengono nella stessa serata, ma c'è una cesura netta in mezzo (simboleggiata anche dai luoghi: prima all'aperto, poi si entra nel cinema), e non mi sembra che "si parlino".
Poi, personalmente, ho preferito la parte fantascientifica: più divertente e, per certi versi, originale, con un attore, Irons, perfetto per Ozymandias.
L'episodio in cui si narra la storia di Hooded Justice, centrale per la sottotrama sociale e molto lodato in rete, mi sembra costruito come una delle tantissime "origin stories" viste nei fumetti e nei film, e non mi ha appassionato.
Questa però è una preferenza.
La mancata fusione fra le due parti mi sembra una critica più puntuale e che ho riscontrato solo a tratti nei molti articoli che si trovano in rete. Anche nel Watchmen di Moore confluivano tanti spunti, ma erano ben amalgamati in un unico affresco.
Comunque, ribadisco, non mi è spiaciuta. Mi sbilancio, invece, per l'episodio dedicato a Manhattan, quello sì un piccolo capolavoro (tra l'altro, quasi un mini-film, godibile a sé).
PS: dimenticavo, bel coraggio a farne un sequel del fumetto anziché del (pessimo) film di Zack Snyder. Considerato che la maggior parte della gente conosce (immagino) più il secondo del primo, non era scontato e, appunto, la trovo una discreta prova di coraggio da parte della produzione.
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Soprattutto visto che è un grandissimo fan: oltre ad avergli dedicato un bellissimo pezzo di critica fumettistica, contenuto negli Integrali francesi, ha realizzato anche un'illustrazione che riprende la copertina de L'ultima carta.
