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| Non l'ho conosciuto personalmente nemmeno io, non mi è purtroppo mai capitato di incontrarlo alle varie convention e non ho mai frequentato l'AMYS, salvo che sui forum, per impegni vari, cosa di cui adesso mi pento tantissimo. Faccio parte di quella sparuta schiera di fedelissimi del BVZM e di quella immensa moltitudine di lettori di fumetti e non solo che almeno una volta, senza saperlo, anche da bambini, qualcosa di Alfredo Castelli hanno letto e hanno sicuramente gradito. Il BVZA ha cambiato radicalmente il mio modo di vivere il fumetto e la cultura in generale un'estate del 1982, con Martin Mystère prima e con la favolosa, irripetibile Eureka che dirigeva con Silver subito dopo: non saprei nemmeno elencare parzialmente le quantità di libri, notizie, curiosità, tematiche divenute improvvisamente popolari per cui abbia pensato "Ah, ma di questa cosa ne parlava/scriveva/scherzava Castelli/Martin Mystère n anni fa!" Pur non avendolo mai incontrato (ma credo di averci scambiato delle email un paio di volte nella mailing list, sì, lo faceva senza problemi), ieri ho veramente avuto la sensazione di aver perso uno di quegli zii che vedi poco spesso, ma che ti insegnano tanto. Per quel che mi riguarda, dato che li ho scoperti in quest'ordine, per me è sempre stato Umberto Eco a essere l'Alfredo Castelli degli accademici (ma il BVZA negherebbe sornione).
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