CITAZIONE (MRAZ FUMETTI @ 16/1/2024, 08:54)
Si può fare anche la TG se si parte dal dopoguerra e poi piano piano si scende.
Ma tutti quelli che si avventurano nell' anteguerra, cercano solo i pezzi impossibili, quelli iper rari, quindi non con lo spirito giusto, e dopo poco mollano tutto.
E poi l' anteguerra non è solo Disney, ma molto di più...
Nella live dal Tao sono stato chiarissimo su questo punto, consigliando di affrontare il Tg partendo dal dopoguerra (nn.565/738) per poi, se piace, avventurarsi nell'anteguerra con il periodo 1935/1943.
Qualcuno magari avrà anche pensato: "eh lo dice lui che però ha addirittura due n.1". E certo, ma io il TG lo ho tutto: ci ho lavorato 30 anni per metterlo su come desideravo e ho iniziato con le annate 1937, poi 1948, poi 1939, e altre a seguire, non in ordine. Prendevo quelle che potevo trovare, in ottimo stato, mica edicola. Per una 1936 bella, nemmeno completa, ho dovuto attendere 10 anni e fui felicissimo quando finalmente riuscii a portarla a casa, con grandi sacrifici. I prezzi che pagavo all'epoca erano più pesanti di quelli odierni.
Però io, che venivo dal TL, sono stato spinto da un interesse soprattutto storico, estetico, filologico, andavo alla ricerca delle origini di quello che ritenevo artisticamente il miglior Disney in assoluto. Spendevo come quello che si fa un viaggio o va al ristorante, cioè per un piacere che non necessariamente mi avrebbe fatto tornare in tasca i soldi spesi.
Nei miei primi anni di anteguerra Disney gli acquisti andavano completamente controcorrente rispetto al mercato. Acquistavo giornali che non interessavano più a gran parte dei collezionisti, conscio che probabilmente ci avrei rimesso dal punto di vista meramente economico. E in effetti così è stato in larga parte, poiché quasi tutti i pezzi acquisiti nei primi 10/12 anni si sono oggi ampiamente svalutati tra calo dei prezzi e svalutazione della moneta.
Non possiamo far finta di non vedere che nel collezionismo Disney alla moda oggi prevale l'aspetto di tipo feticista. Non avrebbero il successo che hanno le variant Panini, che sono di fatto identiche come contenuti ad un TL regular. Non avremmo decine di collezionisti che lasciano gli albi con allegati dentro il blister, preservando l'integrità iniziale a scapito della fruizione. Non sto dicendo che sia "sbagliato" o che sia un atteggiamento criticabile, sto solo facendo una constatazione dello stato dei fatti.
Il materiale importante a mio parere non va fruito come albo di consumo, ma conservato con cura museale. Però è necessario CONOSCERE cosa si sta collezionando, conoscerne i contenuti per averli letti su anastatiche o o cronologie, o ancora su originali in mediocre stato, quindi fruibili. Se no, con quale spirito uno ci mette centinaia di euro? Tanto varrebbe spendere soldi per altre tipologie di hobby o svaghi.
Quando un collezionismo si sgancia totalmente dalla molla nostalgica (e oggi non c'è più nessuno che comprava quei giornali in edicola da bambino) restano l'interesse culturale e/o quello storico. Se mancano questi appigli di conoscenza, che necessariamente devono passare da letture, formazione ed esperienze nel campo, l'unico fondamento che resta è quello del mero possesso di un pezzo che viene percepito come interessante in quanto tale, cioè ricercato da altri, quindi con un suo valore economico quasi garantito.
Il WEB poi ha portato un "effetto assuefazione" perché rispetto a 25 anni fa oggi chiunque può monitorare una buona parte della mole di albi e giornali che si riversano sul mercato. E le persone, per aumentare il propria soddisfazione, vogliono l'oggetto peculiare, quello raro, quello che molti desiderano. Anche perché se è desiderato da altri si pensa che in automatico sia un bene liquido, cioè un bene che si può monetizzare facilmente quando si desidera reimmetterlo sul mercato.