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| Difatti, la richiesta di incapsulamento degli albi nasce dalla richiesta di sigillare per sempre collezioni di elevato valore da parte di collezionisti privati che chiaramente conoscono il proprio materiale ( tipo quelle monofamiglia) e vogliono trovare un'alternativa alle buste con cartoncino. Per il resto sono d'accordo con te.... è un atto di fede, che a quel punto può essere un valido elemento di riferimento per chi vuole acquistare un albo in un determinato stato conservativo, essendo l'oggetto già stato sottoposto al vaglio di persone che si ritengono esperte. Poi sono anche io un pignolo da morire che devo toccare con mano l'albo col dovuto rispetto ed attenzione...specie se si cerca roba da edicola/magazzino... CITAZIONE (John_John @ 27/12/2023, 12:41) Io leggo fumetti e quelli che amo li conservo, quindi per me l'albo o il volume debbono essere consultabili e funzionali ma comprendo benissimo che ci sia chi li colleziona senza leggerli, inglobandoli in un involucro di plastica che li conservi perfetti, e con tanto di perizia che ne testimonia le condizioni ma, credo di averlo scritto anche altrove sul forum, trovo che l'incapsulamento della gradazione sia un atto di fede. A me capitò, anni fa, di voler completare la serie Wampus edita dalla Naka. Non sono molto pretenzioso quindi mi è sufficiente un buono stato( anche se non disdegno albi qualitativamente migliori). Completai la serie con singoli acquisti e fui particolarmente contento di averne acquistato uno, mi sembra l'ultimo, il sesto, praticamente in condizioni da edicola/magazzino. L'ho riposto assieme agli altri e ho ripreso la serie in mano qualche tempo dopo per leggerla. Ho fatto la triste scoperta che proprio nell'albo più ben conservato manca una pagina. L'ho riacquistato ( anche se mi è costato ancor di più, essendo l'ultimo). La dissertazione serve per dire che, per disattenzione o anche in malafede, un albo in condizioni stratosferiche potrebbe essere fallato ma messo sotto la plastica nessuno potrà mai saperlo ( e cercare di scoprirlo aprendo la confezione significa interrompere la validità di certificazione): sostanzialmente in quel blister qui in Italia ci potrebbero inserire un anastatico, una copia difettata, pagine bianche di carta fatta con lo sterco di elefante ma racchiusa nelle copertine che conserva l'odore della materia prima utilizzata... In più, con la storia del prototipo di un personaggio raccontata da Aumaldo si vuole ampliare il concetto speculativo già inflazionato da molti venditori che rende preziosi albi banali che sono presenti sul mercato con la dicitura " Prima apparizione di...". Il concetto di raro, che nella nostra lingua ha l'accezione di difficilmente reperibile, viene confuso con la richiesta di mercato per cui un albo del quale si trovano centinaia di copie in vendita, che è ricercato dal collezionista perché contiene una storia interessante ( come potrebbe essere " Diabolik chi sei?" ) vede aumentare artificialmente il suo valore al di là che ce ne siano centinaia disponibili. Stiamo andando in questa direzione ed è un senso di marcia che non mi piace affatto, come non mi piacciono molti venditori anche se il fenomeno non mi colpirà: continuerò come ho sempre fatto ad attribuire un mio valore al materiale di mio interesse. Al mio prezzo compro, sennò lo lascio lì: non è vitale ( e come spesso succede, magari capita una buona occasione).
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