CITAZIONE (dariojanisch @ 26/10/2022, 17:54)
Quello che succede negli USA è dal 1945 il trailer di quello che succederà qui. Gli esempi sono tanti e tali che chi vive in Italia avrebbe dovuto accorgersene almeno nel 1978.
Anche se non colleziono il genere, evidenzio che quel che dici nel "quotato" é la sacrosanta verità. Da anni e anni, ed in vari campi, gli Stati Uniti anticipano quel che poi si vede in Italia.
Ed anche sul resto non hai certo torto: non molti, nel 2022, possono consentirsi - sul piano economico, del tempo occorrente alla ricerca, dello spazio di stoccaggio in case sempre più piccole, di partire all'assalto di collezioni complete, laddove - contestualmente - il concetto di "completismo" ha assunto dimensioni colossali, per la bulimica tendenza delle case editrici di creare sempre più materiale, e sempre più scadente e teso ad intercettare la "pancia" del collezionista (ristampe, variant, gadget, uscite fuori serie).
Basti pensare a cosa voleva dire collezionare Topolino libretto, o Tex, da "completista" nel 1990, e cosa vuol dire farlo nel 2022; la massa di carta da ricercare é aumentata in maniera più che proporzionale, ma le storie "mitiche", gli albi di prestigio collezionistico, son rimasti sempre quelli. Ed allora, tra chi (poniamo) compone la TL soltanto fino al n. 1000, chi acquista albi di una collana sino a un determinato anno (es. anteguerra/dopoguerra), chi porta a casa solo i "numeri 1" di più collane e chi, invece, colleziona "a macchia di leopardo" come nel caso della presente discussione, io non ci vedo poi così tante differenze.
In fondo, ogni tipo di collezionismo che ha alla base un ragionamento coerente (viceversa si parlerebbe di accumulazioni disordinate) va analizzato per quel che è nel suo oggettivo manifestarsi, ed i rilfessi sul mercato ne sono la ovvia conseguenza.