La storia in edicola sarebbe dovuta essere l'ultimo numero del tascabile, ma per problemi familiari di un disegnatore è stata anticipata di un numero.
In sintesi, il solito "fill-in", con un disegnatore supplente e testi e dialoghi goffi, impacciati e senza senso. Stavolta più del solito
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Anche l'ultimo numero Corno, il n.162 "Sketches", giudicato in un referendum tra i lettori una delle storie peggiori della serie (all'epoca), aveva l'aspetto di un fill-in realizzato in fretta e furia, ma era sicuramente migliore di codesto.
Altra analogia: in seconda di copertina Max, spiegando lo scambio, aggiunge: "Solo una volta, parecchi anni fa, mi trovai nella stessa situazione". Il riferimento è al n.216 "Una bella macchina rossa", che sarebbe dovuto essere il n.214 (e dai dialoghi si vede anche), numerazione che è rimasta anche nella ristampa T.N.T. Gold. Il disegnatore Massimo Airaghi era un esordiente; con un poco di pratica secondo me avrebbe potuto migliorare, e le chine non mi dispiacciono, ma ha realizzato solo quell'albo (mi pare), e non c'era spazio per provare ancora.
E veniamo all'inaspettato 659 "4 minuti dopo" (di che cosa?), che secondo me non è scritto da Max Bunker, dove la storia non corrisponde al prezzo di copertina, anzi non corrisponde nemmeno ad una storia: vediamo una giustapposizione di sequenze scialbe riunite in un insieme senza senso, e convintamente senza senso
. Riappare brevemente
Ernesta Sparalesta la Calamity vista qualche numero fa. Appaiono anche Alan e Minuette, ma la storia è tale che se anche non ci fossero, non cambierebbe niente. Trascurabili e/o spaventose le apparizioni del resto del T.N.T.
. Insomma, valorizzazione di serie e personaggi al contrario, non a sette ma a meno sette; bisogna cambiare scrittori se si vuole continuare a mettere un prezzo di copertina sull'albo ed evitare la chiusura della prossima nuova serie
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I disegni sono anche stavolta di una esordiente, e tanto per cambiare anche stavolta, come per lo stampatore, inaugurano sbagliando il nome nella gerenza: "Veronica Guttii" al posto di "Veronica Guitti", chissà come sarà stata contenta la disegnatrice di vedere il suo nome sbagliato in edicola, ma la 1000 Volte Syella ci sta oramai abituando a queste cose. Del resto, quante volte Dario Perucca venne chiamato nell'albo "Perruca" o "Perrucca"?
Quelli su Instagram erano in effetti le tavole migliori, all'interno dell'albo la qualità è altalenante, anche sotto quella del n.216 (non sufficiente ma non così disastroso a conti fatti), ma pure accettabile e più, certo c'è da rivedere un pò le anatomie, e le inquadrature: in certi quadri si è voluto strafare con inquadrature un po' ardite, forse per via dell'influenza dei manga a cui questa disegnatrice si è in passato ispirata
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La Guitti si è impegnata molto, i personaggi hanno i loro aspetti, anche se non perfette le tavole sono curate e con finanche toni di grigio penso passati col pennello (di una pittrice stiamo parlando); anche la copertina è stata criticata, ma a me francamente va benissimo (ed ho l'albo davanti). Il problema è che anche qui mancano gli spazi per crescere, riviste-contenitore, ministorie dopo la principale (qui ci sono, ma sono ristampe di bei disegni con brutti testi)
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