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| CITAZIONE (wolp @ 10/3/2021, 10:01) La storia collezionistica del Gronchi Rosa è esemplare di ciò che accade spesso agli oggetti che hanno rarità relativa ma non assoluta.
Esistono probabilmente migliaia di esemplari: il prezzo è rimasto assai sostenuto per anni, perché ricercatissimo, fino a quando il numero di collezionisti filatelici non è drasticamente sceso (negli ultimi anni). Ci sono molti collezionisti che mollano per limiti di età o spesso perché non più tra noi, rilasciando i loro pezzi sul mercato, ma pochissimi nuovi appassionati che rimpiazzano i collezionisti storici. La grande quantità di pezzi disponibili ha fatto crollare le quotazioni.
Le rarità assolute, cioè i pezzi da collezione di cui esistono pochissimi esemplari, più difficilmente incappano in crolli di prezzo di questa portata. Perché per quanto possa ridursi il bacino di collezionisti i pochissimi pezzi esistenti non bastano mai a soddisfare le richieste del mercato. Correttissimo ciò che scrivi ma parziale. Anche la rarità assoluta non è garanzia di continuità. Abbiamo infiniti casi di oggetti di rarità assoluta che perdono di interesse perché si sposta l'interesse del mercato. Filatelia e numismatica sono i settori più evidenti ma possiamo parlare di cartoline, manifesti liberty, materiale bellico e via via andando all'indietro nei tempi fino alle terracotte pre-italiche ed oltre. Cambiano i tempi, cambiano le mode, cambiano le persone: sono questi i veri fattori discriminanti con cui, ahimè, dobbiamo fare i conti.
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