CITAZIONE (botolo86 @ 18/5/2020, 17:08)
(...) Mi pare ad oggi ben chiaro quale sia stato il contributo di Stan Lee e di Bunker nella creazione dei loro rispettivi personaggi. I Fantastici Quattro sono una idea di Stan Lee. La voce dei loro personaggi la dava Stan Lee. Se leggete lo script del primo numero dei Fantastici Quattro vedrete il livello di dettaglio nelle descrizioni del quartetto. Per carità, Kirby ha fatto un fantastico lavoro nell’interpretare quei personaggi ma i Fantastici Quattro sono diventati un successo per le caratteristiche inventate da Lee.
Thin Man: Klaus Nordling+ignoto; Plastic Man: Jack Cole; Elongated Man: Schwartz+Broome+Infantino; Torcia Umana originale: Carl Burgos; Challengers of Unknown: Kirby+Simon o Wood. E la Ragazza Invisibile veniva dopo l'Uomo Invisibile, e la Cosa era imparentata con mostri precedenti, di Lee o meno.
Si, Lee di suo ha inventato sicuramente molto
, ma non si può non sapere come tante idee "circolino" e vengano riciclate (neanche l'origine di Flash/Barry Allen, e di conseguenza anche quella di Kid Flash, è così originale come sembra
) così come non si può non sapere che a quell'epoca molto nasceva dal dialogo tra scrittore e disegnatore
, prova ne sia il cambiamento di Uomo Ragno, Fantastici Quattro ed Alan Ford dopo la partenza di uno degli autori originari, impossibile negare l'evidenza
.
CITAZIONE (botolo86 @ 18/5/2020, 17:08)
Stessa cosa per Bunker. È risaputo che ha passato due anni a ideare i personaggi nei minimi dettagli e che le sue descrizioni dei personaggi a Magnus siano state precise.
Più che risaputo ci sono le dichiarazioni di una parte, quando una volta separati Magnus ha saputo ricreare una serie corale, "La Compagnia della Forca", mentre Bunker inventava serie incentrate su personaggi singoli, e lo stesso "Alan Ford" si è in parte allineato.
Ed è con Magnus che Max ha creato dapprima delle scenette comiche sui "neri", poi "Maxmagnus" ed "Alan Ford": sino ad allora in campo agenti segreti aveva inventato "Dennis Cobb", buono si, ma un'altra cosa, mentre nel periodo di maggior "fattiva collaborazione" (cit.) di Magnus saltano fuori le due serie citate, cosa ben diversa dalla produzione precedente.
CITAZIONE (botolo86 @ 18/5/2020, 17:08)
Anche qui, Magnus ha fatto un lavoro spettacolare ed è stato pagato e ha messo il suo nome su ogni numero (addirittura il suo nome veniva prima di quello di Bunker) ma se pensiamo a quei personaggi, ci ricordiamo il gruppo scalcinato che vive nel negozio di fiori, con un vecchio paralitico a capo del gruppo.
Lo scrivo anche qui: avevamo già notato dei personaggi simili a Grunf, Geremia ed Alan sui "neri" Corno, il nome "Kartoffeln" era già stato utilizzato dalle Edizioni Alpe (mi pare fosse un capo indiano) prima ancora che su "Alan Ford" n.137, ma questa è clamorosa
: su "Giornale Pop" Marcello Toninelli scrive un interessante articolo sull'origine del Numero Uno di "Alan Ford"
; in sintesi: nel 1959 Benito Jacovitti inventa, in una storia autoconclusiva, alcuni personaggi, tra cui un certo Nonnomo, un vecchietto paralitico in carrozzella con un naso proiettato in avanti e una barba lunghissima, che mena fendenti e passa il tempo a ricordare la sua partecipazione ad imprese storiche, sino al tempo di Annibale
.
Ricorda niente?
Max Bunker, prosegue Toninelli, è un ammiratore di Jacovitti, e questa storia venne ristampata su un supplemento di "Eureka" Corno uscito in edicola un mese dopo il fatidico n.11 di Alan Ford, con la prima apparizione di sua eccellenza, vale a dire, le tavole di Jacovitti giravano in redazione proprio mentre Max Bunker stava cercando di definire un nuovo capo che sostituisse la Cariatide
.
Ora, prendi questo Nonnomo, togligli occhiali e cappello, aggiungici i capelli del Professor Alsar, che difatti sembra un figlio illegittimo del Numero Uno, ed ecco pronto il nuovo personaggio
(poi meglio definito nei numeri successivi), ed anche dei volumetti intitolati "Le Storie del Numero Uno".
Ora: Toninelli, che presenta tutto il suo discorso come una ipotesi, fa giustamente notare come nei fumetti e nella letteratura in generale le idee circolino, vengano riutilizzate e modificate, e Bunker/Secchi è stato bravo a riprendere l'idea e svilupparla, però, aggiungo, è anche giusto che si sappia se si è debitori nei confronti di qualcuno.
Ed ancora: quanto avranno pesato eventuali idee di Magnus (creatore quantomeno grafico anche del Prof.Alsar) nella rielaborazione dell'idea?
CITAZIONE (botolo86 @ 18/5/2020, 17:08)
(...) se è vero che chi ha disegnato quel personaggio per primo ha dato l’input iniziale, è anche vero che i successivi disegnatori hanno contribuito alla evoluzione creativa del personaggio stesso. Il Reed Richards di Byrne è completamente diverso dal Reed Richards di Kirby. Lo Spider-Man di Romita è quasi un personaggio diverso dallo Spider-Man di Ditko. Per non parlare dello Spider-Man di McFarlane.
Più precisamente esiste una proprietà intellettuale, che è proprietà di qualcuno, nel caso degli USA di grossi gruppi che si tengono tutto in catalogo, grazie al famoso poema epico "Siegel&Shuster", che vede due eroi soccombere di fronte alle forze Ciclopiche degli "Edeitori", ottenendo un piccolo riscatto sulle soglie dell'Ade ma poi, nel volgere lo sguardo attorno, osservando una distesa di altri come loro. Ma senza i creatori originali i possessori dei diritti sugli albi avrebbero stampato solo bilanci ed avvisi del Garante, ed anche gli autori successivi, magari bravissimi
, lavorano sulla base di idee altrui. Come diceva Max Bunker, tutti possono proseguire un quadro creato da altri, è crearlo da zero che non è così facile.
Crearlo in due o più, aggiungiamo, crea dei quadri più grandi
.