Il nuovo Corto Maltese

Bella notizia Noncelho!

Lo leggerò/ acquisterò. Si può fare di tutto, ce lo hanno mostrato diversi registi cinematografici, teatrali ed operistici ambientando storie antiche in periodi storicamente a noi più vicini. C'è un fatto, innegabile: l'adattamento si ispira all'originale ma se lo trasporta lontano da quella che è la sua dimensione storica lo snatura. Certo, il personaggio potrà mostrare aspetti simili e mantenerne lo spirito, coglierne il simbolo e trasportarlo in un'altra epoca ( e l'operazione può persino avere un esito positivo) ma è il personaggio ennesimo della serie " cosa sarebbe accaduto se...", non è quello che si muove tra il 1911 e il 1939, il nostro marinaio con l'orecchino. Lo leggerò come si può guardare un film d'animazione dove Capitan America è una donna o un bambino che abbandona un pianeta condannato su un razzo diretto verso la terra ci arriva con 1400 anni d'anticipo e si sostituisce ad Artù divenendo re coi super poteri. Se gli avessero dato l'aspetto di Corto Maltese ma lo avessero chiamato diversamente sarebbe stato meglio, ma non avrebbe sicuramente potuto contare sulle copie che venderà col richiamo del nome. Insomma: si, ma anche no!

C'è una mini serie di Bonelli in cui sono presenti dei "richiami!" a Corto Maltese, Tropical Blues, del 2015. Un bel fumetto, ispirato ad un fatto reale, ambientato negli anni '60 del secolo scorso. Avrebbero potuto fare lo stesso per "Oceano nero" o raccontarci che il protagonista è il pronipote del marinaio con l'orecchino ( come il Lupin interpretato da Omar Sy si ispira al ladro gentiluomo o il Lupin III° dei manga che è discendente del voleur normanno)...ma con la carta della trasposizione temporale puntano a un risultato sicuro perché, fosse anche solo per criticare ed insultare l'albo, sono sicuri che anche i vecchi lettori lo acquisteranno. Probabilmente la storia non è neanche male ma personalmente non voglio incoraggiarli a continuare su questa strada.

Questa tornerò a prenderla. Inizialmente avevo pensato di prendere anche "Ocèan noir", la storia di ambientazione moderna , poi ci ho ripensato: d'accordo, bei disegni e probabilmente anche buona storia ma non me la sono proprio sentita di incentivare questo tipo di iniziative: un personaggio famoso come Corto non può essere stravolto e decontestualizzato. Se vuoi farlo, anzichè sfruttare il lavoro e la celebrità altrui, crea un nuovo personaggio, mettiti in gioco ed esponiti...

L'ho comperato e l'ho anche letto, Notturno berlinese ( quasi tutto: ne ho lasciate 4 o 6 pagine solo per avere il piacere di rimandare la conclusione della storia). Parliamo prima degli aspetti negativi e poi di quelli positivi. Quelli che secondo me sono i difetti: il primo che si poteva e si doveva evitare è il colore. Non valorizza il disegno ed in alcuni casi lo appiattisce e ne rende la lettura/visione più difficile ( e fa sicuramente aumentare il costo della pubblicazione senza alcun vantaggio per il lettore). Il secondo difetto ( o se vogliamo l'assenza di un pregio) è la mancanza di pagine che forniscano al lettore degli aiuti alla conoscenza e comprensione , cosa alla quale ci aveva abituati Pratt aggiungendo alcune pagine documentali a molti suoi lavori). Mi spiego meglio: personalmente non ho avuto difficoltà perchè conosco ed ho letto i libri di Meyrink ( il più noto è "il Golem "ma "il Domenicano Bianco" o " L'angelo della finestra d'occidente" andrebbero letti) e la leggenda del rabbino Low al quale si fa' risalire la creazione cabalistica del Golem...ma in questo episodio un tantino più complesso di quelli precedenti di Canales/ Pellejero qualcosa di documentazione ( magari al posto del Port-folio di disegni e bozzetti conclusivo) l'avrei visto meglio. Di positivo c'è la storia, molto gradevole, che rientra sicuramente a mio parere nella linea tratteggiata da Pratt e che stavolta, forse un po' di più, ne imita la complessità.