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Le nostre letture 2017

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Isabella de Frissac
view post Posted on 9/11/2017, 21:46 by: Isabella de Frissac
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Giannizzero Nero

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" La bambina inclinata" di F.Schuiten e B. Peeters



Francois Schuiten e Benoit Peeters, avevano 12 anni quando cominciò la loro collaborazione per una storia a fumetti sul giornaletto della scuola. Il primo realizzando i disegni, il secondo scrivendone la storia.
Poi si persero di vista fino all' '83 , ma una volta ritrovatisi, cominciarono a dar vita a una serie di storie a fumetti dal titolo “Le città Oscure”
La fantasia e l'estro architettonico di Schuiten, assieme alla grande capacità e alla passione per la scrittura di Peeters, hanno dato origine a storie che mi son sembrate un misto fra la fantascienza e la favola. Sono ambientate in un universo parallelo al nostro, ma vi ho trovato continui rimandi al mondo reale, soprattutto dal punto di vista architettonico.
Tutte le loro storie ci raccontano di realtà parallele, poste dall'altra parte del sole, perciò per noi oscure, dove le diverse culture hanno portato a un territorio diviso in una serie di città stato indipendenti e autonome.
“La bambina inclinata” è la sesta storia e mi è piaciuta molto anche se non sempre è facilmente decifrabile, ma io credo che entrambi abbiano il piacere di far galoppare la fantasia, allargando l'immaginario di ciascun lettore.
L'inizio della storia ha una ambientazione grandiosa, altissimi edifici dalle linee gotiche si stagliano sottolineando la verticalità della scena, e sotto, piccole ma suggestive imbarcazioni cariche di varia umanità e fra queste, quella elegantissima su cui si trova Mary assieme ai genitori e al fratello.
Dopo un lungo viaggio stanno per entrare ad Alaxis per visitarne il famoso parco giochi e voilà, ecco che Schuiten ci sorprende con la maestosa porta di ingresso alla città che altro non è che quella dei giardini di Tivoli, a Copenaghen.



Qui salgono sull'attrazione più famosa, montagne russe particolari, tali da far mancare il fiato,. con le rotaie che raggiungono alte vette passando addirittura all'interno di una sala da gioco, ma la moltitudine dei giocatori assiepati attorno al tavolo neppure ci fa caso, non uno che sollevi la testa.
Sembra tutto normale come accade solo nei sogni più strampalati.
La velocità delle piccole vetture aumenta sempre più, mentre passano attraverso le guglie aguzze di edifici maestosi e poi ancora più in su. Ad un tratto tutto diventa oscuro dentro e fuori questa particolare attrazione e la piccola Mary è l'unica che si diverte, gli altri gridano terrorizzati.
Quando scendono però la bambina è inclinata rispetto a tutti i riferimenti del mondo in cui si trova
Qui cominceranno per lei una serie di peripezie che non sto a raccontare, notevole invece e da sottolineare, l'alternanza del fumetto a pagine simili a quelle di un fotoromanzo. Le fotografie in bianco e nero sono ricche di ombre e chiaroscuri e ci raccontano di Augustin Desombres, un pittore solitario e incompreso che si rifugia sul pianoro innevato di Aubrac,.ma è proprio attraverso i suoi dipinti che può avvenire il passaggio nella Città Oscura e parallela, perchè si sa che la fantasia può portarci ovunque.
Mary, intanto, dopo aver conosciuto un gruppo di astrofisici che studiano l'esistenza di un pianeta invisibile, con un centro di gravità diverso dalla terra, affronterà con uno di loro un viaggio che la porterà in una specie di luogo sospeso. La ragazzina che nel frattempo è cresciuta, incontrerà in questa specie di ponte di passaggio, fatto dalle sfere dipinte nei quadri di Desombres , il pittore stesso e vivrà con lui la sua prima passione amorosa.
Ciascuno poi tornerà nel proprio mondo e il passaggio si chiuderà per sempre, impedendo qualsiasi possibilità di un ritorno. A Desombres però rimarranno sulla mano come un tatuaggio delle righe, date dalla mano di lei mentre cercava di trattenerlo.
Non tutti i passaggi delle storia sono in realtà comprensibili, ma credo che agli autori questo importi relativamente poco.
A mio parere, i personaggi servono a Schuiten per centrare il discorso sulle architetture delle città, che ci racconta con virtuosismo stupefacente, facendoci intendere che, a ogni profondo cambiamento architettonico, non può venir meno un qualche stravolgimento anche nell'equilibrio delle persone che abitano in quei luoghi.
E sono anche convinta che entrambi gli autori si divertano a instillare nel lettore il dubbio che l'universo descritto nelle “Città Oscure” possa esistere davvero :) e se si visita il loro sito internet, gli autori sostengono che l'esistenza di questi passaggi esista veramente, ma che ci venga tenuta ben nascosta...
 
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8 replies since 20/2/2017, 21:11   281 views
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