Vintage Comics

Momento di sconforto...tra il serio e il faceto...tra poco i fumetti varranno zero!!

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view post Posted on 22/10/2016, 20:24

Uomo Nuvola

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:) Si però riconosco che piccic ha ragione quando dice:

Se il collezionismo ha potuto evolversi, prosperare e mantenersi in forma questo si deve sempre all’approfondimento di quella passione che lo suscita in primo luogo. Rimarco il fatto che parlo di collezionismo unicamente nell’accezione di stampati, non di oggetti.
Se in Italia non ci fosse stata l'esperienza di Bordighera, o il salone di Lucca, e in parallelo il mondo nascente delle fanzine e delle riviste autoprodotte dagli appassionati, la discussione non sarebbe nemmeno partita, e il collezionismo di fumetti si sarebbe chiuso in sé stesso, forse non sarebbe propriamente germogliato.
È alla prima generazione di studiosi, che poi erano grandissimi appassionati, come Rinaldo Traini, Sergio Trinchero, Giuseppe Pazienti o Alfredo Castelli, che si deve un riconoscimento del fumetto, un alimentare la passione, per così dire, un indagarne il divenire storico – certo partendo da motivazioni personali come dice Joaquin, poiché non potrebbe essere altrimenti – un arricchirsi ed un arricchire attraverso la condivisione delle esperienze. In poche parole, cultura e non semplicemente possesso. Che peraltro è un punto fermo del collezionismo, e ci vuole, perché proprio grazie al desiderio di avere e conservare si sono preservati e tramandati i fumetti, che sarebbero stati altresì accantonati come tanti altri stampati. E invece sono stati conservati come i libri, anche più dei libri.

poi io come voi compro quello che mi piace e mi piace tenermelo.....però se parliamo di collezionismo.....
-_- diamo a Cesare ciò che è di Cesare
 
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Joaquin Murieta
view post Posted on 23/10/2016, 12:05




Raga', qui state parlando di "cultura", divulgazione, evoluzione del fumetto...Ma il "vero "collezionismo e' altro: e' un fatto "privato" che non condivide nulla, nel senso che Esibisce si' per vanita' ma il pezzo te lo fa vedere da dietro una teca od in foto, non te lo fa neanche consultare.... datemi retta: Il Vero Collezionista non ti presta la sua collezione neanche di Lanciostory per portartela a casa e fartela leggere al fine di diffondere la cultura del fumetto, perche' ne e' geloso, ne ha un rapporto feticistico e teme inoltre che si rovinerebbe ... ;)
C'e' una bella differenza tra Collezionista e Studioso o Divulgatore del Fumetto ... :sisi:

Edited by Joaquin Murieta - 23/10/2016, 13:34
 
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view post Posted on 23/10/2016, 12:29

Uomo Nuvola

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CITAZIONE (Joaquin Murieta @ 23/10/2016, 13:05) 
C'e' una bella differenza tra Collezionista e Studioso o Divulgatore del Fumetto ... :sisi:

:sisi: Senza ombra di dubbio :sisi:
 
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view post Posted on 23/10/2016, 13:05
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Sono d'accordo. Il collezionismo è possesso personale, catalogazione e conservazione. È la salvaguardia del pezzo originale.

Tuttavia non è da escludere che estista il collezionista che fa divulgazione e cultura. Un esempio fra tanti Leonardo Gori.

Non svilirei comunque il collezionismo a mero egoismo, altrimenti perché tenere aperti migliaia di musei nel mondo o costosi archivi quando si ritenesse importante solamente la cultura e la divulgazione e non il materiale originale da cui la stessa cultura è nata e ha prosperato?
 
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view post Posted on 23/10/2016, 13:21
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CITAZIONE (wolp @ 23/10/2016, 14:05) 
Non svilirei comunque il collezionismo a mero egoismo, altrimenti perché tenere aperti migliaia di musei nel mondo o costosi archivi quando si ritenesse importante solamente la cultura e la divulgazione e non il materiale originale da cui la stessa cultura è nata e ha prosperato?

:quote:
Ognuno fa il suo, ma non può esserci l'una senza l'altro.
 
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view post Posted on 23/10/2016, 14:35
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Uomo Senza Paura

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CITAZIONE (arag61 @ 21/10/2016, 19:41) 
Sinceramente parlando l'unica ansia che ho è quella di non avere soldi a sufficienza per comperare tutti i fumetti che vorrei. Ho speso e spendo ancora, nonostante una situazione lavorativa precaria, veramente tanto. L'idea che un giorno possano valere zero ? Non me ne frega proprio niente. Sono di passaggio su questa terra e questa passione cerco di coltivarla il più possibile. Mi piacciono i fumetti belli, possibilmente nuovi. Mi emoziona trovare e possedere fumetti di quaranta-cinquanta anni in condizioni di grazia- Averli tra le mani e pensare che per loro il tempo si è fermato mi affascina. Poi posso decidere se leggerli o meno, se trovare ristampe o meno per leggere le storie, ma intanto sono miei e posso vederli e toccare a mio piacimento. Varranno zero tra qualche anno a fronte di migliaia di euro spesi per averli? E sti c...., quello che conta è il presente, il resto non mi interessa.

:quote: al 100%. Bellissimo post
 
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view post Posted on 23/10/2016, 19:13
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CITAZIONE (Joaquin Murieta @ 23/10/2016, 13:05) 
Raga', qui state parlando di "cultura", divulgazione, evoluzione del fumetto...Ma il "vero "collezionismo e' altro: e' un fatto "privato" che non condivide nulla, nel senso che Esibisce si' per vanita' ma il pezzo te lo fa vedere da dietro una teca od in foto, non te lo fa neanche consultare.... datemi retta: Il Vero Collezionista non ti presta la sua collezione neanche di Lanciostory per portartela a casa e fartela leggere al fine di diffondere la cultura del fumetto, perche' ne e' geloso, ne ha un rapporto feticistico e teme inoltre che si rovinerebbe ... ;)
C'e' una bella differenza tra Collezionista e Studioso o Divulgatore del Fumetto ... :sisi:

Scusa, con tutto il rispetto, ma che cavolo stai dicendo? È evidente che uno non si sveglia dicendo: «Ah, oggi ho proprio voglia di atteggiarmi a studioso e divulgatore del fumetto». Allo stesso modo in cui uno non si iscrive all'"albo dei collezionisti".
Le due prospettive si intrecciano come tutto il resto, e spesso gettano le radici proprio all’inizio della nostra passione. Per me il riconoscere al fumetto una dignità da tempo negata ed affermarla di fronte ad adulti ma anche coetanei che lo schifavano ha fatto parte del mio stesso coinvolgimento e passione nel raccoglierli, i fumetti.
Quando ero alle superiori, poi, per me è stato fondamentale "ribaltare le argomentazioni", e mostrare gli aspetti culturali del fumetto proprio per affermarne la legittimità come passione e come cosa seria, di fronte al disinteresse e alla derisione anche di tanti compagni di scuola (i ragazzi, si sa, vogliono atteggiarsi ad adulti, ma in genere lo fanno imitando proprio quanto di deteriore c'è nella loro concezione di "essere adulti").

Tu l'avrai sempre vissuto come un fatto privato, ma questa, permettimi di dirlo, è un’idea piuttosto astratta che ti sei fatto. Altrimenti non saresti qui a parlarne. :)

CITAZIONE (Marc O'bliterateur @ 22/10/2016, 21:18) 
Da ragazzino acquistavo i fumetti che mi piacevano, e se riuscivo a procurarmi quelli più vecchi ( talvolta costosetti ) a prezzi umani ero più che contento.

Oggi non sono cambiato : acquisto i fumetti che mi piacciono e cerco sempre di trovarli a prezzi umani, e se ci riesco sono più che contento.
Molti hanno prezzi umani perchè effettivamente di scarso valore monetario, ma non per me ( da un punto di vista qualitativo, nostalgico o altro che sia ), per cui... non è che lo scarso valore me li faccia sembrare meno affascinanti e appetibili, e non è che quelli più costosi mi sembrino PIU' affascinanti per quello.

Precisamente. Era quel che si diceva riguardo al fatto dell'essere costoso, che di per sé non costituisce una qualità.
Anche la mia esperienza è del tutto analoga alla tua, con la differenza che mi ha sempre affascinato l'aspetto della rarità, specie quando l'oggetto in questione è culturalmente rilevante.

"Cultura" non è mica una parolaccia da accademici: come "culto" e "coltivazione" di cui condivide la radice etimologica, non è altro che una coltivazione comune di argomenti, interessi, passioni. Ma come ogni coltivazione richiede dedizione e impegno, che poi sono alla base anche del collezionismo quando non si spinge ad estremizzazioni non salutari.
 
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Joaquin Murieta
view post Posted on 23/10/2016, 19:32




@ Piccic cerchiamo di proseguire la conversazione in maniera educata e con termini consoni, per favore ... non sei l'unico ad affermare dignita' al fumetto, l'ho sempre fatto anch'io in vari contesti e Tutti Conoscono questa mia Passione, ma sono realista e riconosco che alla stragrande maggioranza delle persone con le quali interagisco non interessa assolitamente il fumetto e che sarebbe pertanto poco intelligente cercare di coinvolgerli, questa e' la vita reale di ogni giorno... -_-
 
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view post Posted on 23/10/2016, 19:59

Uomo Nuvola

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CITAZIONE (Joaquin Murieta @ 23/10/2016, 20:32) 
@ Piccic cerchiamo di proseguire la conversazione in maniera educata e con termini consoni, per favore ... non sei l'unico ad affermare dignita' al fumetto, l'ho sempre fatto anch'io in vari contesti e Tutti Conoscono questa mia Passione, ma sono realista e riconosco che alla stragrande maggioranza delle persone con le quali interagisco non interessa assolitamente il fumetto e che sarebbe pertanto poco intelligente cercare di coinvolgerli, questa e' la vita reale di ogni giorno... -_-

-_- Questo è vero piccic io tu e JM leggiamo e seguiamo, amiamo incondizionatamente il medium fumetto.....altri, pur amandolo si limitano al collezionarlo....non seguono, non leggono più, non divulgano....non più :(
 
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view post Posted on 23/10/2016, 21:47
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Re del Delitto

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Ci troviamo due discussioni convergenti: "Evoluzione del collezionista" e questa.
E non sono neppure una novità perché l'argomento si rinnova periodicamente, segno che è particolarmente sentito.
Mi sono associato a chi ha scritto che se i fumetti vanno a zero non gliene importa nulla.
Non vorrei apparire troppo categorico, per cui ritengo opportuno fare alcune precisazioni sulla mia esperienza personale.
Ho imbastito la maggior parte delle mie collezioni negli anni settanta, quanto i fumetti oggi cult costavano zero o poco più. Un Tex 1/29 costava 800 lire e un Diaboik prima serie costava 250 lire. I miei fornitori erano le librerie dell'usato e le bancarelle fisse. A Bologna ce n'erano dozzine e ci trovavi di tutto. Si girava con la mancolista alla mano e in un paio di settimane si poteva chiudere qualsiasi collana.
Per un quarto di secolo sono stati i miei unici fornitori insieme agli scambi con gli amici.
Alle fiere ci si andava per vedere le rarità e per le novità editoriali, perché è così che dovrebbe essere una fiera, non un mercato rionale di frutta e verdura come accade oggi.
Negli anni novanta andavo alle fiere unicamente per voltare i fumetti che avevo anch'io e leggere il prezzo sull'adesivo. Mi dicevo: caaazzzo, questo è prezzato 5000 lire ed io l'ho pagato 30 lire, ho in casa un capitale!
Ad un certo punto ho iniziato a vedere gente che comperava e i prezzi che raddoppiavano ogni anno. Altri prezzi che addirittura si decuplicavano raggiungendo cifre assurde e trovavano sempre acquirenti. Intanto i miei pusher scomparivano uno dopo l'altro, lasciando il posto a ebay.
Ho visto vendere albi a prezzi folli senza che né il venditore né l'acquirente sapessero mettere insieme due parole sul contenuto.
E' con questo genere di transazioni che si è decretata la fine del collezionismo di fumetti, non adesso.
E' logico che chi ha speso cifre importanti per albi che non ha mai sfogliato si spaventi nel vedere azzerarsi il suo capitale.
A mio parere, anche chi ha speso cifre importanti da veramente appassionato non può non avvilirsi sapendo che un giorno avrà serie difficoltà a ricollocare il suo materiale. Non credo che sia sincero chi sostiene di essere indifferente alla cosa.
Oggi la mia vera preoccupazione non è il prezzo basso ma il vedere progressivamente alienarsi tutti i canali di rifornimento.
Tante collane sono divenute ormai impossibili perché alle fiere girano sempre le stesse serie. Il termine "scambio" é qualcosa di sconosciuto. Resta solo ebay ma poi ci si stancherà di tenere i pezzi sempre più invenduti.
 
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view post Posted on 23/10/2016, 22:04
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Ragazzo Giallo

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CITAZIONE (procione_del_maine @ 23/10/2016, 22:47) 
Ci troviamo due discussioni convergenti: "Evoluzione del collezionista" e questa.
E non sono neppure una novità perché l'argomento si rinnova periodicamente, segno che è particolarmente sentito.
Mi sono associato a chi ha scritto che se i fumetti vanno a zero non gliene importa nulla.
Non vorrei apparire troppo categorico, per cui ritengo opportuno fare alcune precisazioni sulla mia esperienza personale.
Ho imbastito la maggior parte delle mie collezioni negli anni settanta, quanto i fumetti oggi cult costavano zero o poco più. Un Tex 1/29 costava 800 lire e un Diaboik prima serie costava 250 lire. I miei fornitori erano le librerie dell'usato e le bancarelle fisse. A Bologna ce n'erano dozzine e ci trovavi di tutto. Si girava con la mancolista alla mano e in un paio di settimane si poteva chiudere qualsiasi collana.
Per un quarto di secolo sono stati i miei unici fornitori insieme agli scambi con gli amici.
Alle fiere ci si andava per vedere le rarità e per le novità editoriali, perché è così che dovrebbe essere una fiera, non un mercato rionale di frutta e verdura come accade oggi.
Negli anni novanta andavo alle fiere unicamente per voltare i fumetti che avevo anch'io e leggere il prezzo sull'adesivo. Mi dicevo: caaazzzo, questo è prezzato 5000 lire ed io l'ho pagato 30 lire, ho in casa un capitale!
Ad un certo punto ho iniziato a vedere gente che comperava e i prezzi che raddoppiavano ogni anno. Altri prezzi che addirittura si decuplicavano raggiungendo cifre assurde e trovavano sempre acquirenti. Intanto i miei pusher scomparivano uno dopo l'altro, lasciando il posto a ebay.
Ho visto vendere albi a prezzi folli senza che né il venditore né l'acquirente sapessero mettere insieme due parole sul contenuto.
E' con questo genere di transazioni che si è decretata la fine del collezionismo di fumetti, non adesso.
E' logico che chi ha speso cifre importanti per albi che non ha mai sfogliato si spaventi nel vedere azzerarsi il suo capitale.
A mio parere, anche chi ha speso cifre importanti da veramente appassionato non può non avvilirsi sapendo che un giorno avrà serie difficoltà a ricollocare il suo materiale. Non credo che sia sincero chi sostiene di essere indifferente alla cosa.
Oggi la mia vera preoccupazione non è il prezzo basso ma il vedere progressivamente alienarsi tutti i canali di rifornimento.
Tante collane sono divenute ormai impossibili perché alle fiere girano sempre le stesse serie. Il termine "scambio" é qualcosa di sconosciuto. Resta solo ebay ma poi ci si stancherà di tenere i pezzi sempre più invenduti.

Difatti, quando parlavo di prezzi "umani" ( che sono quelli che praticavo da ragazzino e quelli che cerco ancora oggi ), intendevo prezzi da comuni mortali, e non da milionari!

Ancora negli anni 80 ho acquistato molti fumetti a prezzi, ovviamente, già più alti di quelli degli anni 70 che tu indichi, ma ancora più che "umani", albi che costavano forse il 5% del valore attuale!

Ecco, questo, per me, era il collezionismo : acquisire e leggere i fumetti che più amavamo senza svenarci. Oggi non è più possibile fare ciò, bisogna essere RICCHI per poter acquistare certi fumetti ( e questo anche parlando di albi relativamente recenti, anche senza parlare di anteguerra ), e questo snatura tanto il collezionismo quanto gli albi stessi, che furono stampati, nella maggior parte dei casi, per fanciulli e ragazzi, non certo per milionari!

Insomma, quella che era una passione e un divertimento ECONOMICO ( equiparabile a serate in pizzeria e cose del genere, cioè alla portata di TUTTI ) è diventato un hobby per ricchi.
 
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view post Posted on 24/10/2016, 07:47
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Lungo Fucile

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ma perche' nessuno vuole scambiare??
 
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view post Posted on 24/10/2016, 07:59
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CITAZIONE (Marc O'bliterateur @ 23/10/2016, 23:04) 
Difatti, quando parlavo di prezzi "umani" ( che sono quelli che praticavo da ragazzino e quelli che cerco ancora oggi ), intendevo prezzi da comuni mortali, e non da milionari!

Ancora negli anni 80 ho acquistato molti fumetti a prezzi, ovviamente, già più alti di quelli degli anni 70 che tu indichi, ma ancora più che "umani", albi che costavano forse il 5% del valore attuale!

Ecco, questo, per me, era il collezionismo : acquisire e leggere i fumetti che più amavamo senza svenarci. Oggi non è più possibile fare ciò, bisogna essere RICCHI per poter acquistare certi fumetti ( e questo anche parlando di albi relativamente recenti, anche senza parlare di anteguerra ), e questo snatura tanto il collezionismo quanto gli albi stessi, che furono stampati, nella maggior parte dei casi, per fanciulli e ragazzi, non certo per milionari!

Insomma, quella che era una passione e un divertimento ECONOMICO ( equiparabile a serate in pizzeria e cose del genere, cioè alla portata di TUTTI ) è diventato un hobby per ricchi.

Per me fai un discorso un po' sbagliato.
Anche oggi se ti collezioni Nathan Never (per citarne uno), spendi nulla.
Addirittura, li trovi a 50 Cent., 1 € l'uno ancora da edicola e puoi leggere senza spendere neppure il prezzo di copertina.
Ovvio che, se oggi vuoi fare una collana di moda come la Satanik o la Kriminal, e la vuoi pure bella devi tirare fuori i soldi...
...Ma ti assicuro che era cosi anche 20 o 30 anni fa.
Quando tu negli anni '70 compravi i tuoi Diabolik o i tuoi Tex a 30/50 Lire l'uno, i grandi collezionisti collezionavano Topolino Giornale, L'avventuroso, L'Audace e i commercianti gli scorticavano il portafoglio.
Decine di milioni di lire per delle annate complete... che negli anni '70 non erano certo pochi.... eppure, erano in migliaia.
I commercianti mi raccontano di quegli anni.
Mi dicono che andavano a Lucca con una macchina carica di carta è non dovevano fare la fatica di ricaricarsela...
Tornavano ripuliti e contenti... con il portafoglio bello gonfio.
 
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view post Posted on 24/10/2016, 08:43
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Se uno vuole collezionare collane popolari per leggerle, quindi non badando allo stato di conservazione, anche oggi può farlo a prezzi molto bassi. Se poi mi dite che volete pagare 1 euro l'uno anche gli albi degli anni 50 allora il problema si sposta.


Anche qui quando si scherza sull'azzeramento del valore dei fumetti spunta sempre qualcuno che si offre per pagare qualche spicciolo allo scopo di non far andare in discarica le collezioni. Si fa ironia, certamente, ma si rappresenta ciò che davvero avviene nella realtà, cioè esiste un livello di prezzi al quale le persone disposte ad entrare su certe collezioni si fanno avanti.

I prezzi alti tengono lontani i collezionisti. Ma potrebbe bastare un -30% a convincere i più coraggiosi ad intraprendere una nuova collana.
 
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view post Posted on 24/10/2016, 08:50
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Uomo Senza Paura

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30 anni fa c'erano molti piu' collezionisti di oggi ma c'erano anche molte piu' copie di fumetti in ottimo stato/edicola, quindi si potevano comprare fumetti belli a poco. Ora i collezionisti sono meno ma le copie rimaste belle e conservate sono ancora di meno dei collezionisti, quindi e' ovvio che il prezzo sia piu' alto rispetto a 30 anni fa.
 
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