| (2a puntata) Pochi chilometri e arrivo, parcheggio e scendo. La Domus Aurea del Procione consiste in una graziosa villetta su due piani con giardino, al cui interno, al di là dei rotoli di filo spinato, campeggiano gaie le statue a grandezza naturale di Tin Tin, Tex, Carson, Tiger Jack, Kit Willer, Mefisto e Gros Jean mentre picchia un Testimone di Geova. Altro che i banali nanetti di Biancaneve. Sul muro est, appeso ad una fune, si staglia imperioso l’Uomo Ragno, che fa pendant con Dare Devil collocato sul tetto nell’atto di salutare. Sul retro, si può intravedere il mezzo busto interrato di uno zombie che con la manina ossuta fa ciao ciao a un pregevole Dylan Dog di 180 cm. Ad essere precisi, in passato era presente anche una raffigurazione in granito rosa di Laveno, scala 1:1, di una vignetta tratta da un fumetto di Pichard. Purtroppo una vile denuncia anonima ha costretto il Procione a levarla di mezzo, se non voleva cuccarsi una condanna per oltraggio al pudore. Il tempo necessario ad avvicinarmi al campanello ed ecco che lo vedo in giardino. Mi si avvicina agile e plastico, scusandosi se non mi fa entrare, adducendo come motivo che il temporaneo disordine in casa è dovuto alle pulizie del sabato. Dalla bandana che gli avvolge il capo intuisco che forse non sta riordinando i fumetti, ma più probabilmente è impegnato in meno nobili mansioni. Lungi da me dal metterlo in imbarazzo, lo invito ad avvicinarsi alla mia auto in modo da mostrargli i plichi e la loro apertura. Si comincia dal pacco newyorchese, dove i pezzi più pregiati risultano essere un Walt Disney’s Comics & Stories del ’45 con in copertina un Paperino disegnato da Walt Kelly ed un Four Colour serie “One Shot” del ’50 quasi interamente occupato da una storia di Barks; sua ovviamente anche la copertina. Dopo aver assicurato il Procione che non si tratta di importazione illecita di opere d’arte, abbiamo convenuto che la carta made in USA, rispetto alla nostra, fa assolutamente schifo. Oltre tutto, emana un intenso odore di idrocarburo. Ci sono buone probabilità che un Dell Comics anni ’50 ridotto in coriandoli, disciolto in acqua e versato nel serbatoio della vostra auto, potrebbe consentirvi ulteriori 7/8 km di autonomia. Passiamo quindi ai Classici. Indiscutibilmente appartengono alla categoria delle “mattonelle”. Intendiamoci, qualche difettuccio lo presentano, ma che diamine, ti pare che se erano perfetti Daniele me li avrebbe smollati? Sfido chiunque a cui mancassero ad affermare che se li farebbe sfuggire. Siamo lì entrambi a disquisire se è più difficile reperire un “Paperino alle Olimpiadi” oppure un “Miliardo”, quand’ecco un suono proveniente dall’alto attrae la mia attenzione. (Fine della 2a puntata. La terza, domani 29/4)
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