| CITAZIONE (Ken51 @ 23/9/2014, 14:00) CITAZIONE (billyhusky @ 23/9/2014, 00:14) Se una divisione nel fumetto c'è, è quella tra fumetto prima e dopo Linus. E questo è il solco che divide i collezionisti vintage dagli altri. O chiamateli come volete. Per te ....... per qualcun altro il solco tra vintage e no-vintage è tra anteguerra e dopoguerra, mentre per i più giovani arriva magari agli '90. Questo sì che è molto opinabile e soggettivo Sono chiaramente d'accordo con te che comunque Linus rappresenti uno spartiacque importante, una tappa fondamentale per il fumetto italiano perchè con Linus (e Bordighera un paio di mesi prima) il fumetto si è affrancato da quell'etichetta di prodotto subculturale che la cultura ufficiale gli aveva affibbiato, elevandosi a prodotto avente dignità artistico e letteraria. Memorabile al riguardo la tavola rotonda sul fumetto tra Oreste Del Buono, Umberto Eco ed Elio Vittorini sul numero 1 di Linus nell'aprile 1965, considerato il manifesto di una nuova stagione fumettistica in Italia (ne ho parlato anche ne topic da me aperto nella sezione edicola e fumetteria per presentare il libro edito nel decennale della morte del mitico OdB) Però, a parte che questo è stato un problema prettamente italiano (come lo fu l'eliminazione dei ballon sostituiti dai cartigli), che in paesi quali Francia e Belgio il fumetto aveva da tempo ottenuto il giusto riconoscimento culturale, per me esistono altre tappe ancora più importanti nella Storia del Fumetto non solo italiano, ma internazionale, che ne hanno modificato in modo sostanziale la forma ed il contenuto, contribuendo in modo decisivo all'evoluzione del suo linguaggio, reinventandolo in parte: 1) La nascita di Metal Hurlant nel dicembre 1974; 2) La nascita di Frigidaire nel novembre 1980; 3) La nascita di Valvoline nel gennaio 1983. CITAZIONE (billyhusky @ 23/9/2014, 10:57) perchè ci passa una bella differenza concettuale tra il mezzo di scambio ed il mezzo di comunicazione di massa CITAZIONE (Ken51 @ 22/9/2014, 16:56) Così colui che per una vita ha comprato fumetti e magari ne continua a comprare, ma solo di antiquariato, mentre da 10 o più anni non compra una novità, non si aggiorna sull'evoluzione del linguaggio, è chiaro che resta un appassionato del fumetto ma non lo è più del medium: L'importante è NON vantarsi a sproposito ( meglio non vantarsi del tutto...) e millantare competenze che non si hanno, allora sì che uno si renderenbbe ridicolo, presuntuoso e patetico, ma questo non sminuisce la propria conoscenza e passione per un determinato medium. Non avendo avuto tempo di leggermi tutti gli interventi di questa discussione, vorrei fare questo piccolo intervento, OT, ma di precisazione. Le monete, al tempo in cui sono state coniate, non erano un semplice mezzo di scambio. Da quando pezzi di pietre o metalli usati come mezzi per scambio sono stati arricchiti da simboli e/o immagini, hanno avuto anche la funzione di trasmettere informazioni. Ovviamente tra le persone che giungevano a contatto con questi oggetti. Per ovvi motivi, non si trattava di milioni di persone. Ma erano le uniche che erano considerate e considerabili "persone". Gli altri umani avevano la stessa importanza di un oggetto, di un asino, di un maiale. Forse anche meno. Anche sul fatto che l'arte, in alcune sue manifestazioni almeno, non sia un mezzo di comunicazione avrei dei forti dubbi. Certo, il termine viene utilizzato propriamente per forme ben codificate di diffusione delle informazioni. Ma che, se valgono per il presente, tra qualche secolo saranno obsolete e limitate. In quanto allo spartiacque, certamente arbitrario, ma per me valido, di Linus, è che prima il fumetto era un prodotto sostanzialmente indirizzato a un certo tipo di fruitori ( bambini, commesse e donnette, illetterati e limitrofi ). Con Linus si è commercializzato un prodotto indirizzato espressamente ad un pubblico adulto e colto. Convogliando in singole riviste quello che era già stato stampato in passato con caratteristiche adatte e producendo nuovi materiali, appositi. Ed è grazie agli sviluppi di questa innovazione se si è giunti a prodotti , per me, estremi quali Cannibale, Frigidaire,ed in parte Valvoline ( tanto per fare degli esempi) che di fumetto hanno molto poco. Tanti testi,intelligenti o provocatori, spesso entrambe le cose, vignette, foto, oggettistica, con anche qualche pagina a fumetti. Insomma, il fumetto è stato piegato alla propaganda, alla politica, all'ammaestramento: tutte cose nobilissime, perché no. Ma che non mi interessa trovare in un fumetto.
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