La telefonata arriva alle 10 di sera, mentre sto finendo di cenare.
“Ciao! Allora, li vuoi venire a prendere o no quei topolino?”
Io: “Acc… me ne sono completamente dimenticato!”
Lui: “Complimenti, te l’ho detto tre mesi fa…”
Io: “Ehm…sai.. . il lavoro…poco tempo….un sacco di casini…”
Lui: Ho capito, non ti interessano. Dirò ai muratori che li portino via con il pietrisco. Sono in cortile dentro dei grandi sacchi neri da immondizia, sotto la pioggia da un pezzo e una parte si sta già rovinando.”
Io: “Avevi detto che sono tutti costa gialla, vero? Non valgono niente.”
Lui: “Sono almeno 45 annate complete di costa gialla, come li chiami tu. Se ben ricordi, io sono abbonato dal primo numero e quelli più vecchi te li sei già portati via trent’anni fa…”
Io: “Sì, sì certo, lo ricordo benissimo. ☺ Ma dimmi, pioggia a parte, come sono le condizioni?”
Lui: “Tolto il periodo in cui avevo i bimbi piccoli, gli altri sono perfetti, letti solo da me e con ancora tutte le pugnette attaccate: adesivi, cartoline, francobolli e via dicendo.”
Io: “Il problema è che non saprei dove metterli…”
Lui: “Mettili in cantina, no? Sono tutti sacchi “leggeri,” con dentro “solo” un centinaio di topolini ciascuno.”
Io: “Fammi pensare…quindi quanti sacchi sono?”
Lui: “Una ventina. Fai due viaggi con la station wagon e te li porti via tutti!”
Io. “Cosa? Una ventina di sacchi? Ma tu sei matto!”