Marc O'bliterateur |
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| CITAZIONE (abozamus @ 24/7/2014, 10:43) ciao marc...bel pallonetto velenoso la tua domanda...Se ne potrebbero dire di cose saccenti tipo che i messaggi vanno bene per i comunicati stampa e la pubblicità mentre l'arte si occupa di altre questioni, più sfumate e ambigue. In realtà un messaggio c'è, perfino ora che sono agli albori della produzione. E il messaggio, indirizzato soprattutto a chi è fuori dal giro, è questo: il fumetto,anche solo quello italiano, può essere mille cose diverse: attraversare tutte le epoche e tutti i generi fino all'inclassificabile. Credo ci sarà Pierino e l'orrido burattino del 1910 insieme alla storia di Ratigher dei SuperAmici che deve essere ancora pubblicata. E inoltre: possiamo vivere una storia a fumetti in mille modi diversi e questa può avere mille ripercussioni sulla nostra esistenza. Il terrore a cinque anni quando abbiamo visto una locandina di Jnfernal, lo stupore di una storia nuova di fronte al primo alan ford, l'emozione davanti a una tavola originale, la delusione quando non riusciamo a trovare quello che cerchiamo da una vita. E anche mille rapporti e realzioni sorprendenti:la telefonata ricevuta da Sclavi quando il vaticano gli intimò di non scrivere di streghe, la lettera degli avvocati della Rank Xerox alla redazione del Male... Grazie Beh, la mia non era una domanda velenosa, ma solo una domanda per cercare di capire un po' meglio il contenuto Di storie di emozioni provate di fronte ad un fumetto credo ne abbiamo tutti in questo forum , io ricordo anche l'emozione del primo fumetto pubblicato , cui seguirono altre pubblicazioni ( non a fumetti ) , un'emozione che, da ex fumettaro fallito, mi piacerebbe poter riprovare ( ci sto "lavorando", ma non è cosa facile ).
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