@Dan: Grazie delle considerazioni aggiuntive.
Guarda, sinceramente non capisco bene la questione delle "sbordature": è vero, c'è un leggero sopravanzo poichè le copertine erano leggermente più larghe delle pagine interne, ma a seconda della collatura della legatura, a volte è poco percettibile (ad. es nel mio numero uno è quasi tutto "slittato nella retrocopertina, mentre nel due si nota di più sopra e sotto).
Intendevi forse dire che in questi casi le sbordature sono state rifilate? Mi pare improbabile; mi sembra più verosimile che sia una semplice questione di confezionamento. Non è che mi sembri granchè rilevante.
C'è anche da dire che io non ho mai cercato di avere pezzi "più nuovi del nuovo". Ho sempre reputato eccessivi i prezzi di mercato. Certamente volevo delle belle copie, ma – ad esempio – quando iniziai a collezionare nel 1984, Pignatone vendeva una copia del numero uno perfetta a 60.000 Lire, cifra che per me era fuori questione. Sborsando 30.000 Lire mi aggiudicai una copia buona ma con un'abrasione sul dorso, che poi ho cambiato. Ma anche la mia attuale copia è buona, ma ha comunque qualche abrasione e non è bella "intonsa". Il due è molto migliore, ma l'ho preso tramite un parziale cambio merce.
Per me è divenuto fuori questione superare certe cifre, ma l'ho detto, non credo di essere mai stato un "vero" collezionista. Probabilmente ero più "patito" a 16 anni che adesso a 42…
Sul numero 4: guarda, mi pare sia quasi più raro trovarlo nuovo del tre, per il semplice fatto che il tre, se sborsi i soldi, lo trovi comunque. Il quattro mi pare veramente un numero più raro, nel senso effettivo che intende Leonardo, che di collezionismo se ne intende. Il grosso dell'anteguerra è veramente raro. Il dopoguerra è parzialmente raro, ma più cercato, e quindi appare raro.
Comunque ho un debole per "Paperino alle Olimpiadi".
"Il Miliardo" l'ho avuto: non era tenuto molto bene, e lo vendetti per prendere altri numeri bassi che mi premevano. Ci sono solo storie di Barks, e a parte la copertina inedita di Perego (e il prologo che lega le storie) non mi sento molto motivato a cercarlo, se non per completezza della serie. Ritengo anche che mantenga la sua eredità "mitica" (che già aveva negli anni 1970-80) per il fatto che era ricercatissimo dai collezionisti di Barks, in quanto rifletteva le prime apparizioni Barksiane sul libretto, in tempi in cui non esistevano delle ristampe integrali di Barks fatte come si deve.
P.S. La copia di "Paperino alle Olimpiadi" attualmente su eBay, visto il prezzo a cui è proposta, è un "mezzo cesso".
P.S.2. Ho comunque sempre avuto un debole anche per il numero due, che ho desiderato a lungo di avere. Un pezzo che certamente non darò mai via è "Arcitopolino", che Scarpa mi ha dedicato quando l'ho intervistato nel 1991, proprio sulla pagina dei "Gamberi in Salmì". Che ricordi meravigliosi quelle due gite a Venezia, ora che Romano è in cielo, e insieme a lui la cara moglie Sandra.
