|
|
| QUOTE (_Gianni_ @ 26/12/2013, 19:12) Quando si produce una copia anastatica, è buona norma degli editori seri dettagliare quale copia è stata usata per la riproduzione, e possibilmente dov'è conservata per eventuali raffronti. Almeno, per i libri funziona così. Ricordo, infatti, che l'anastatica riproduce una sola copia di una data edizione, che potrebbe avere delle particolarità che altre copie non hanno (e sappiamo che coi Tex Gigante questo è possibile, non so per gli 1-29). Ecco perché è indispensabile sapere precisamente la copia di riferimento da cui è tratta l'anastatica: altrimenti, la ristampa lascia il tempo che trova, e per quanto ne sappiamo potrebbe essere un "collage-Frankenstein" di diverse ristampe. Tex Gigante I Serie (La serie 1/29)A partire dal 1 gennaio 1954 la casa editrice iniziò a riciclare gli invenduti di Tex nel formato “Albo d’Oro” riunendoli in volumetti spillati e con nuove coperte di Galep. Uscirono 29 numeri (da cui la dicitura “serie 1/29”) senza periodicità fissa le cui storie partivano da quella del n.20 della prima serie in formato “Albo d’Oro” e quindi dal n.58 della prima serie a striscia. Trattandosi dunque di una raccolta realizzata con le rese, di cui non esistono ristampe (questo è il motivo della estrema rarità) Piacentini per l'anastatica non può aver utilizzato altro che albi originali. I 3 apocrifi 01 02 03 che riportano le avventure dei primi 19 albi d'oro (prime 57 strisce della prima serie) non avendo un originale possono essere frutto di copiatura o degli Albi d'oro stessi, come farebbe pensare il formato o da una delle innumerevoli edizioni dei primi numeri della seconda serie gigante (operazione più indaginosa)
|
| |