E' veramente in crisi il mercato del fumetto?

Non so gli altri, ma io sono un sempilce collezionista amante dei fumetti, e quello che compro lo compro prima di tutto perchè mi piace leggerli... non compreri mai dei fumetti che non mi piacciono solo per eventualmente farci un affare...

Penso che la crisi economica abbia toccato tutto, figuriamoci quei settori dove gli acquisti sono per così dire "superflui" (non parliamo di beni di prima necessità ma di fumetti), però posso testimoniare che il settore che da qualche anno sto cercando di chiudere (relativamente alle testate di mio interesse), quello dei neri minori non abbia visto uno scemare dei prezzi, anzi.... di diabolik continua a girare tutto ma i neri minori scarseggiano sempre di più e i prezzi sono lievitati, inoltre da qualche anno molti cercano solo pezzi belli (e chi fa i neri minori sa che trovare gli albi da edicola è difficilissimo e poer alcune testate è quasi un'utopia) strapagandoli fuori da ogni logica di prezzo scegliendo quindi questa logica di acquisto (albo bello pagato cifre fuori mercato) che non so quanto pagherà in futuro (magari tra 5-10 anni sarà minore l'interesse per questo settore fumettistico e i prezzi caleranno, chissà... allora chi avrà speso cifre già ora enormi che farà?). E' ovvio che tutti (pure io) preferiscono avere albi come nuovi ma da un po' vedo vari collezionisti "scartare" anche albi ottimi (quindi collezionabilissimi) anche a prezzi interessanti (io sinceramente li prendo, sono dell'idea che eventualmente è meglio sostituire che non avere proprio l'albo) e parliamo di neri minori che sono veramente rari anche in stato buono (anche su ebay fino a qualche anno fa giravano sempre tanti neri minori ora solo saltuariamente si trova qualcosa di raro)

Io sono un collezionista e i miei dati sulla crisi del fumetto d'antiquariato provengono dai maggiori mercanti del settore che conosco personalmente e con i quali ho parlato a lungo prima curare l'articolo di Baci. Sono semplicemente "nervosetti", come all'ultima Reggio...dove le cose non sono andate benissimo. Ovvio che quelli che fondano la loro "sopravvivenza" sulla sola attività di mercante di fumetto lo sono un po' più, e quelli che lo fanno come "secondo lavoro" un pò meno.

lasciando da parte qualche settore del fumetto che ancora non sente odor di crisi (parliamo di nicchie di mercato o di alcune testate assai ricercate), in molti collezionisti abbiamo notato come l'effetto crisi sia più che evidente, ne è controprova il fatto che molte quotazioni si sono abbassate, che molto materiale è uscito sul mercato e che alcune cose si rimediano a meno anche dai rivenditori e non più dai soli privati.
L'effetto crisi fa si che questo sia un periodo buono per comprare piuttosto che per vendere, ne sa qualcosa soprattutto il collezionista (che non compra con l'ottica del dover rivendere e guadagnare) che trova più cose a prezzi meno ostici del solito e ne approfitta (non scordiamoci però che essendoci meno disponibilità in giro anche gli euro in tasca di noi tutti si son ridotti).